Abete bianco

Generalità

L’Abete bianco (Abies alba) è una conifera arborea appartenente alla famiglia delle Pinaceae che può superare i 300 anni. Tra le conifere europee è probabilmente la più alta, dato che può arrivare a oltre 60 m di altezza con un tronco di 2-3 m di diametro in certi casi. La chioma è inizialmente di forma piramidale, poi col tempo tende a allargarsi assumendo una conformazione allargata e piatta, tipica, detta a “nido di cicogna”. I rami principali hanno una disposizione molto regolare (partono tutti dallo stesso asse cioè il tronco e quelli dello stesso anno sono quasi sullo stesso piano) da cui si può calcolare l’età della pianta. I rami secondari sono orizzontali, quelli dell’anno presentano una peluria caratteristica. Le foglie sono aghi appuntiti che si dipartono dal ramo a spirale e restano sull’albero anche 10 anni prima di cadere. Come in altre conifere, gli aghi si muovono ruotando sul loro asse per raccogliere più luce possibile (è un adattamento tipico delle piante che vivono alle alte latitudini). Gli aghi più esposti alla luce sono più corti e rigidi di quelli che crescono all’ombra. La pagina inferiore degli aghi presenta 6-8 file di aperture stomatiche ed è argentata, da qui derivano i riflessi tipici della chioma dell’albero. Se l’albero è isolato mantiene i rami nella parte bassa del tronco, se invece è circondato da altri conspecifici o comunque in ambiente boschivo si spoglia fino ai tre quarti della sua altezza. Il tronco è dritto, con corteccia grigio chiara che si fessura tardivamente e con un numero di tasche contenenti resina che varia a seconda dell’ambiente in cui cresce la pianta. La resina dell’albero si usa per produrre trementina. Di solito la resina è più abbondante nelle piante che vivono in quota. La fioritura avviene tra maggio e giungo con coni a sessi separati presenti contemporaneamente sulla stessa pianta. I microsporofilli (maschili) si riuniscono a formare coni gialli contenenti moltissimo polline sui rametti dell’anno precedente nella parte bassa dell’albero. I macrosporofilli (femminili) si riuniscono a formare coni rosso-viola nella parte alta dell’albero, sono eretti e portati dai rami dell’anno. I coni lignificati e maturi (le cosiddette pigne) prendono il nome di strobili, con le squame dall’apice arrotondato. Sono lunghi 10-18 cm, eretti, e da verdi che erano diventano bruni e coperti di resina. All’inizio dell’autunno si aprono lasciando andare i semi bianchi lunghi 6-9 mm, mentre il rachide centrale rimane sulla pianta. La produzione di semi è abbondante ogni 2-3 anni e comincia quando la pianta ha circa 30 anni (40 in bosco). L’apparato radicale da fittonante diventa poi a candelabro, con robuste radici laterali, e può formare anastomosi radicali con i conspecifici vicini.
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Clima e terreno

foglie abete bianco L’abete bianco è presente in tutta Italia tranne che in Puglia, tra 400 e 1800 metri sul livello del mare, sugli Appennini (dove forma le cosiddette abetine e di solito è stato introdotto dall’uomo) e le Alpi soprattutto quelle orientali e di solito sempre sui versanti meridionali. Si associa frequentemente con Abete rosso, Faggio e Larice. Vegeta sia su terreni a silicati che su terreni a carbonati, con qualunque pH, ma comunque freschi e profondi. Ha assoluta necessità di una certa umidità sia atmosferica che edafica. Non sopporta inverni troppo caldi e resiste bene fino a -25°C, di contro però viene danneggiato molto dalle gelate tardive. L’aridità estiva è uno dei suoi fattori limitanti.

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Impianto e tecniche di coltivazione

La propagazione avviene per seme tenendo conto che in autunno la percentuale di germinazione non è altissima dato che le alte temperature la inibiscono e quelle basse la stimolano, oppure per talea di ramo giovane. Per conservare i semi di Abete bianco bisogna porli in contenitore ermetico previa disidratazione del 5-10% e mantenerli tra 0-5°C per non più di 5 anni (altrimenti bisogna conservarli a -15 o -18°C). La semina in ogni caso deve avvenire in autunno con pacciamatura o in primavera previa vernalizzazione di circa 3-4 settimane. La pianta raggiunge 4-6 cm nel giro di 4 ani circa e in fase giovanile non ha problemi a tollerare un certo ombreggiamento. Va tenuto in conto che le piante che crescono troppo in fretta allungandosi molto in fase vegetativa (in caso di estati molto lunghe tipiche di aree non idonee alla vita dell’Abete bianco, per esempio) invecchiano precocemente. Inoltre è importante ricordare che le piante sottoposte a stress idrici e inquinamento vanno soggette alla moria dell’abete che porta prima a ingiallimenti diffusi tra gli aghi, poi alla formazione precoce della morfologia a nido di cicogna e infine alla morte. Quindi questa pianta peraltro molto bella è adatta solo a aree ampie in climi idonei, come specie isolata o in gruppi, magari associata a rododendri, Faggi o Larici.


Tra i parassiti dell’Abete bianco ricordiamo gli afidi, i coleotteri scotilidi, e il lepidottero Tortrix murinana. Tra le malattie ricordiamo la ruggine causata da Pucciniastrum epilobii, e le necrosi fogliari causate da Herpotrichia parasitica.


Caratteristiche del legno

Il legno di Abete bianco non contiene canali resiniferi. Viene usato per produrre cellulosa, arredi da interni e da esterni anche se non è molto resistente agli agenti atmosferici.


Abete bianco: Varietà

Anche se non viene considerata una vera e propria varietà di Abete bianco, l’Abies alba proveniente dalla Calabria cresce più velocemente, ha efficienza foto sintetica maggiore e resistenza all’aridità e alla moria di abeti superiore rispetto agli abeti bianchi presenti nel resto della Penisola. Altre varietà disponibili hanno portamento nano, piangente o a ventaglio (“Flabellata”).


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