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Il Cipresso dell’Arizona è presente in Italia soprattutto come pianta ornamentale, ma si è naturalizzato in Calabria. Il suo areale di distribuzione va dai 100 agli 800 metri sul livello del mare. Cresce su suoli poveri, rocciosi e aridi, in qualsiasi condizione di pH, ma se coltivato su suoli più generosi (per esempio torbosi o argillosi) e/o irrigato dà migliori risultati soprattutto per quanto riguarda la velocità di crescita. Non tollera falde freatiche troppo superficiali, né l’eccessiva umidità di altra origine,e non è adatto a zone in quota elevata. A differenza di altre conifere viene seriamente danneggiato dal fuoco. Non sempre resiste ai venti ma in certe circostanze può essere utilizzato ugualmente come frangivento. Tra tutti i suoi congeneri è il più rustico, soprattutto la sottospecie “Glabra”. Eliofilo, richiede il pieno sole.
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La propagazione del Cipresso dell’Arizona avviene o per seme o per talea. La semina va fatta a inverno inoltrato, avendo cura di coprire appena la semente, oppure previa stratificazione a freddo di tre settimane per ottenere percentuali di germinazione maggiori. La germinazione richiede in ogni caso 1 o 2 mesi e bisogna fare attenzione a mantenere una buona ventilazione del letto di semina evitando eccessi di umidità come pure i veri e propri ristagni d’acqua che possono far marcire i semi. Le plantule vanno ripicchettate appena possono essere maneggiate e devono trascorrere il loro primo inverno al coperto in serra fredda. L’impianto può avvenite nella tarda primavera o all’inizio dell’estate. In alternativa aprile e maggio sono i mesi migliori per prendere delle talee, oppure in settembre si possono prendere talee quasi legnose che andranno fatte radicare in una serra a prova di gelo. Come tutti i cipressi, anche il Cipresso dell’Arizona è adatto a giardini formali, in questo caso medio piccoli, affiancato a siepi di tasso o buxus, o a sculture topiarie. Piantato a filari lungo un viale rende strutturato e formale il percorso, affiancato a elementi architettonici li mette in risalto. In giardini a vocazione più naturale, magari sul fondo di una bordura, dà slancio all’insieme, creando interesse oltre a una quinta sempreverde che fa da sfondo a fioriture primaverili, fiammeggianti colori autunnali oppure cortecce variegate e erbe scintillanti di brina in inverno.
Il Cipresso dell’Arizona non è particolarmente soggetto a parassiti o malattie,ma la sua resistenza diminuisce molto se viene coltivato in zone troppo umide. Tipici della specie sono gli attacchi da parte della ruggine, dell’armillaria e dei coleotteri scotilidi del genere Phloeosinus.
Tra le varietà di Cipresso dell’Arizona segnaliamo
“Glauca” a fogliame blu-argenteo, profumato e compatto, habitus cilindrico.“Arctic” con la nuova crescita molto chiara rispetto alle altre foglie che sono verde scuro, smeraldine, habitus piramidale, cresce 40 cm all’anno. “Blue ice” habitus più allargato a fiamma, ma comunque stretto, arriva a 12 m di altezza e ha le foglie blu-grigio.“Fastigiata aurea” a foglie giallo dorate, portamento fastigiato. “Conica aurea” molto denso, con foglie giallo zolfo.“Spire” molto particolare, le ramificazioni pendono verso il basso dalla pianta che mantiene il tronco eretto.Ricordiamo inoltre le due sottospecie presenti in natura, “Glabra” e “Montana”
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