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L’acero minore preferisce i climi temperati caldi, però si sviluppa bene anche negli ambienti temperati caratterizzati da inverni non eccessivamente rigidi, infatti è in grado di resistere a temperature di alcuni gradi sotto lo zero. Le esposizioni migliori sono gli ambienti completamente soleggiati, però vegeta bene anche nelle aree parzialmente ombreggiate. In fatto di terreno il cestuccio è una pianta adattabile, infatti cresce su terreni, rocciosi, calcarei, sassosi ed anche argillosi, però predilige i suoli sciolti, freschi e ben drenati, mentre non gradisce quelli troppo compatti in quanto soggetti a ristagni idrici. Questa specie è originaria del bacino del Mediterraneo e dell’Asia occidentale, è presente anche nell’Africa settentrionale e nella Francia meridionale; nel nostro Paese è diffusa soprattutto nelle regioni centro-meridionali, isole comprese, e cresce allo stato spontaneo fino ad un’altitudine di 700-800 m, mentre al nord è presente in Liguria e nelle zone del Lago di Garda.
L’acero trilobo si moltiplica per seme, però ricorrendo alla propagazione per talea si ottengono esemplari identici alla pianta madre. Per la messa a dimora, in autunno nei climi miti e in primavera in quelli più freschi, si utilizzano piante alte almeno 2,5 m, aventi una circonferenza del fusto di 16 cm, le dimensioni della buca sono di 50 X 50 cm con una profondità di 70 cm, inoltre per il sostegno sono necessari due tutori in legno alti 2 m da piantare nel terreno per almeno 50-60 cm ed un traversino attaccato ad essi e legato alla pianta. Nel caso della messa a dimora nei parchi pubblici le piante devono essere distanziate tra loro almeno 5 m, in quanto le radici esplorano il terreno oltre le dimensioni della chioma, mentre la distanza tra una pianta e l’altra è inferiore per la formazione di siepi.
L’acero minore viene coltivato a scopo ornamentale nei parchi pubblici e nei giardini nelle zone mediterranee, per la formazione di siepi in collina, per effettuare rimboschimenti e rinaturalizzazioni sui versanti aridi e rocciosi; in Giappone è utilizzato per i bonsai in quanto si adatta alla riduzione di foglie e rami grazie alle foglie piccole ed al portamento cespuglioso. Con la potatura ci si limita ad eliminare le parti secche o danneggiate ed eventuali rami posizionati troppo in basso. La concimazione si esegue durante all’impianto apportando del letame maturo, negli anni seguenti, qualora fosse necessario, si distribuisce del concime complesso a lenta cessione alla ripresa vegetativa. Le irrigazioni sono necessarie nei primi anni successivi all’impianto, una volta adulto il cestuccio mostra una buona resistenza alla siccità, si interviene soltanto in casi in cui la pianta dovesse soffrire lunghi periodi in assenza di precipitazioni.
L’acero trilobo è una pianta abbastanza soggetta ad attacchi di parassiti, tra i funghi si ricordano l’oidio, che colpisce le foglie, e la verticillosi, la quale si instaura nel sistema vascolare provocando il disseccamento dei rami. L’insetto più pericoloso è un coleottero xilofago che può colpire i giovani esemplari in vivaio, ma anche alberi adulti, provocando disseccamenti all’intera pianta; attualmente il metodo di lotta più efficace consiste nell’eliminazione delle piante attaccate. Altri parassiti animali sono gli afidi, gli acari eriofidi che provocano delle evidenti galle sulle foglie ed il ragnetto rosso.
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