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La Quercia spinosa è presente nel nostro paese in Puglia, Basilicata, Sardegna e soprattutto Sicilia dove è più facile incontrarla, tra 0 e 300 metri sul livello del mare. In altre regioni la sua presenza è ipotizzata ma non accertata (per esempio in Liguria). Tipica della macchia mediterranea più arida, vegeta su suoli sassosi, poveri, scoscesi, ma laddove sia possibile preferisce terreni fertili, profondi, argillosi e più o meno pesanti senza particolari richieste in fatto di pH. Tollera il calcare e i forti venti, non tollera l’esposizione marittima. Non è una pianta rustica, ma può sopportare temperature di -15°C.
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Come per tutte le querce, anche la Quercia spinosa si propaga per seme appena effettuata la raccolta, direttamente all’aperto proteggendo il sito di semina da topi e scoiattoli. Le ghiande possono essere conservate solo se viene garantita una certa umidità, dato che se si seccano perdono subito la vitalità. I semenzali devono essere messi a dimora molto presto (entro le prime due stagioni vegetative), perché l’apparato radicale della Quercia spinosa è altamente intollerante al disturbo, tanto che si è riscontrato che i migliori esemplari sono sempre quelli seminati direttamente in situ. Per la sua bellezza soprattutto come arbusto la Quercia spinosa è ideale in quei siti di medio piccole dimensioni, laddove il clima lo consenta, come compagno di altri arbusti con esigenze climatiche ed edafiche simili. Bello come esemplare singolo oppure a gruppi. Ideale nel giardino mediterraneo, magari affiancato a ginestre, cisti (Cisto villoso, Cisto femmina), rosmarino in varietà (ricordiamo il “lavandulascens” a fiori azzurro più chiaro e foglie più sottili, “albiflorus” a fiori bianchi, i vari copri suolo come “Baie de Douarnenez” o “Repens”, o l’aromaticissimo e molto vigoroso “Tuscan blue” dai fiori color blu intenso) , alloro, pungitopo o oleandro. Utilissimo nei giardini naturali dove può fornire nutrimento alla fauna selvatica e persino un luogo riparato ove rintanarsi.
A parte la sensibilità alla cocciniglia Chermes vermilio di cui parlavamo sopra la Quercia spinosa tende a essere una pianta che gode di ottima salute a parte la formazione di galle dovute all’azione di vari insetti. Non è affetta dalla sindrome da deperimento delle querce per il momento.
Il legno di Quercia spinosa, molto duro, è un ottimo combustibile. Una pacciamatura effettuata con le sue foglie essiccate (non fresche) tiene lontane lumache, limacce e larve di vario genere.
Di Quercia spinosa sono note alcune varietà che derivano probabilmente da variazioni geografiche:
“Angustifolia” a foglie verde chiaro, ellittiche, spinose, ondulate e strette.“Coccifera” a foglie più lunghe di 3 cm, più scure, meno spinose.“Subintegrifolia” le foglie assomigliano moltissimo a quelle del faggio.Segnaliamo inoltre la sottospecie Quercus coccifera rivasmartinezii tipica del Portogallo, che raggiunge i 15 m di altezza, con un tronco di 60 cm di diametro, le foglie sono più lunghe della specie tipica, spesso a margini interi e cupola delle ghiande con scaglie più corte. Si suppone sia solo un ecotipo della specie tipica.
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