Robinia

Generalità

La Robinia (Robinia Pseudoacacia) chiamata anche Gaggia o semplicemente, anche se impropriamente, acacia è un albero originario degli Stati Uniti, introdotta in Francia da Jean Robin nel 1601 e naturalizzata in tutta Europa, diventando a tutti gli effetti una specie infestante in grado di soppiantare le specie autoctone grazie alla velocità della sua crescita e la sua estrema rusticità. E’ un albero o un arbusto di rapido accrescimento e fortemente stolonifera, alto fino a 25 m con chioma a colonna larga e corteccia grigiastra a disegni reticolati in giovane età e più screpolata successivamente. Su fusto e rami presenta lunghe spine. Le foglie decidue sono picciolate, lunghe fino a 25 cm e con due aculei alla base. Sono alterne, picciolate e imparipennate, con foglioline ellittiche a loro volta picciolate, verdi sopra e verde-grigiastre sotto. Le infiorescenze commestibili con cui si fanno frittelle, liquori e marmellate compaiono da aprile a maggio. Sono racemi penduli portati all’ascella delle foglie, con 10-35 fiori ermafroditi a calice tozzo e rossastro e corolla bianca spesso macchiata di giallo-verde sullo stendardo e a volte anche sulla carena. Il nettare dei fiori di robinia è abbondante, con un contenuto zuccherino del 39-54%, quindi molto appetito dalle api che ne ricavano il cosiddetto Miele d’acacia dal caratteristico colore giallo chiaro, che se è puro non cristallizza nel tempo rimanendo fluido. I frutti compaiono da luglio a settembre e sono legumi schiacciati e più o meno glabri, di color bruno rossastro, contenenti semi a forma di fagiolo, duri e brunastri, con macchiettatura scura, dai quali si estrae un olio essiccante. Anche se i fiori sono commestibili, così come i semi previa cottura, nella corteccia, nelle foglie e nelle radici della Robinia sono contenuti vari alcaloidi tossici, nonostante i quali alcuni animali, tra cui i conigli, possono nutrirsi di parti della pianta senza problemi. La pianta migliora i terreni su cui si sviluppa dato che è in grado di fissare l’azoto atmosferico. Il ciclo vitale della Robinia lasciata indisturbata è di circa 50 anni, dopodiché i suoi semi diventano fertili, e una volta che si è riprodotta la pianta madre muore.
Robinia pseudoacacia

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Clima e terreno

Fioritura robinia La Robinia è una pianta eliofila diffusa in tutta Italia, da 0 a 1000 metri sul livello del mare, in boschi, terreni incolti e scarpate, oltre che i bordi stradali. Vegeta praticamente su qualsiasi substrato, soprattutto se ben drenato e a pH acido, consolidandolo se è sciolto o franoso. E’ una pianta frugale, molto resistente all’inquinamento atmosferico.

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Impianto

Essendo una pianta rustica e facilmente adattabile non servono cure particolari al momento dell’impianto. Volendo ottenere i migliori risultati si può preparare il terreno e utilizzare dello stallatico maturo. La propagazione avviene per seme anche direttamente a dimora, o tramite i polloni. I trapianti possono essere effettuati sia in autunno che in primavera, coprendo bene il colletto. La distanza di impianto per una monocoltura di Robinia è di 1,5 m sulla fila e di 2-3 m tra le file, con un primo taglio a tre anni e gli altri ogni sette. L’irrigazione è necessaria sono nelle prime fasi di crescita, dopodiché può essere tralasciata.


Tecniche di coltivazione

La Robinia ha un certo valore ornamentale dato dalla bella fioritura e dalla chioma. Cresce velocemente senza richiedere particolari attenzioni, resiste alla siccità e non va fertilizzata né irrigata. E’ utile per formare siepi, alberature stradali o su viali, come esemplare in gruppi o isolata in parchi e giardini di dimensioni medio-grandi. Nelle aziende agricole che praticano apicoltura viene impiegata per ottenere miele monofloro. Viene coltivata anche per la produzione di biomassa per la produzione energetica e per consolidare versanti franosi. Data la sua attitudine a espandersi tramite stoloni è molto difficile contenere la sua esuberanza, tanto più che anche gli esemplari morti o tagliati ricacciano per anni. Per evitare che le piante rigettino si utilizza la cercinatura, asportando un anello di corteccia largo 15 cm, di modo che le radici non ricevano più riserve. Poi, l’anno seguente, l’albero può essere abbattuto senza che produca polloni.


Parassiti

Tra i parassiti della Robinia ricordiamo le larve minatrici che si nutrono delle sue foglie, la Metcalfa che imbratta la pagina inferiore delle foglie di una sostanza bianca e cerosa, e il dittero cecidomie Obolodiplosis robiniae che allo stadio larvale induce formazione di galle fogliari. I suoi germogli possono essere attaccati dagli afidi.


Caratteristiche del legno

Il legno della Robinia è giallo verdognolo o bruno olivastro, duro, elastico e resistente all’umidità. Brucia anche da fresco, anche se scoppiettando. Viene usato per fare pali per le viti in agricoltura, per creare traversine ferroviarie, pali da ormeggio per barche, manici per attrezzi, travi. Dalla corteccia si può ricavare la carta, mentre le radici venivano usate in Liguria come lacci da scarponi.


Robinia: Varietà

Tra le varietà di Robinia ricordiamo “Umbraculifera” a chioma globosa, “Frisia” a fogliame giallo-dorato, “Casque Rouge” a fiori rosso-lilla e priva di spine.


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