Salice cenerino

Generalità

Il Salice cenerino (Salix cinerea) è un arbusto caducifoglio e dioico (cioè a sessi separati, esistono quindi sia esemplari femmina che esemplari maschio di questa pianta) appartenente alla famiglia delle Salicaceae. E’ alto 1-6 m con la chioma irregolare, policormico e cespitoso. I rami sono robusti, per i primi due anni coperti da tormentosità grigio-nera molto fitta, poi lisci con la corteccia grigio-bruna. Possono essere sia diritti che angolosi a causa della presenza di lunghe creste prominenti al di sotto della corteccia. Le foglie sono polimorfe, da ovali a lanceolate, oppure ellittiche, lunghe 5-10 cm e larghe 2-4 cm. La base è cuneata, il margine può essere ondulato, crenato o dentato in modo irregolare, l’apice è acuto oppure arrotondato. La pagina superiore è verde, opaca e pubescente, quella inferiore presenta una fitta tormentosità ed è grigia con le nervature prominenti. La fioritura avviene da marzo a aprile, prima dell’emissione fogliare. I fiori maschili hanno gli stami con le antere gialle e un nettario ciascuno, e sono riuniti a formare amenti lunghi circa 4 cm, eretti con delle squame nerastre e pelose in cima e più chiare alla base. I fiori femminili hanno un ovario peduncolato a forma di cono e peloso, e un nettario ciascuno. I frutti sono capsule riunite a formare infruttescenze ad amento lunghe circa 1 cm e contenenti numerosi semi provvisti di pelosità di colore bianco atta alla disseminazione di tipo anemocoro. L’impollinazione è entomofila, come tutti i salici infatti la sua fioritura precoce attira le api indebolite dall’inverno. L’apparato radicale è forte e piuttosto esteso.
salice cenerino

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Clima e terreno

fiori salice cenerino Il salice cenerino è presente in tutta Italia con la sola eccezione della Sicilia, da 0 a 1000 m sul livello del mare. Il suo habitat tipico è quello dei boschi misti spesso con l’Ontano nero e la Frangola comune, oppure aree ripariali, in zone pianeggianti con la falda freatica non troppo profonda, di solito in vicinanza dell’acqua. Non ha problemi a sopravvivere anche a lunghi periodi di sommersione. Il suolo ideale per la sua coltivazione è pesante e umido, ma si adatta a terreni di vara tipologia, sabbiosi o argillosi, preferendo quelli neutri o acidi. Predilige un’esposizione in pieno sole ma riesce anche in mezzombra ed è una pianta del tutto rustica. Non è adatto a zone marittime, ma in compenso tollera i venti forti. Viene considerata una pianta pioniera.

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Impianto e tecniche di coltivazione

Può esser propagato per seme subito dopo la raccolta in primavera, oppure per talea presa dal legno dell’anno da novembre a febbraio. Le talee possono essere tenute all’esterno in luogo riparato oppure messe direttamente a dimora, in questo caso in autunno e pacciamando il terreno circostante. Da giungo ad agosto, invece, si possono prendere talee semilegnose da far radicare in contenitore. Utile per consolidare terreni sciolti, versanti, argini, pendii. Per le sue caratteristiche e come molti altri salici, è l’ideale in piccoli spazi, in presenza di acqua, come elemento del mixed border all’inglese o in una siepe libera e informale. Ideale per creare focal point invernali associato a cornus da ramo specialmente rossi, oppure affiancato a altri cespugli e arbusti più o meno grandi, oppure altri salici (per esempio S. alba vitellina, oppure S. matsudana tortuosa), oppure noccioli contorti. Data la facilità d’ibridazione tra i salici è possibile accostare individui di salice cenerino e altri salici di sesso opposto per ottenere ibridi tra le specie. Si accosta molto bene a piccoli gruppi di Spiraea japonica in varietà che emettano le foglie dalle sfumature appariscenti contemporaneamente alla fioritura di esemplari maschili di Salice cenerino.


Parassiti e malattie

Tra le malattie cui va soggetto il salice cenerino figurano quelle tipiche di tutti i salici: Carie del legno e Cancri, oltre a Ruggine, Tracheomicosi e Mal bianco. Inoltre il Salice cenerino può essere attaccato da vari parassiti tra cui Il Rodilegno rosso, La Leucoma salicis (Bombice del salice), l’acaro Eriophyes triradiatus, il Punteruolo del pioppo e l’imenottero tentredine Pontania viminalis.


Caratteristiche del legno.

I suoi rami possono essere usati per costruire capanni da caccia detti anche cesti.


Salice cenerino: Varietà e ibridi

Come molti altri salici anche il Salice cenerino conta numerosi ibridi naturali con altri congeneri, tra cui ricordiamo

S. x reichardtii (S. caprea x S. cinerea) con habitus intermedio tra i suoi progenitori.

S. x Smithiana (S. viminalis x S. cinerea) che arriva anche a 9 m, rami senza le creste del cinerea sotto la corteccia giallastra o rossastra che da pelosa si fa in un secondo tempo liscia.

S. x Multinervis (S.aurita x S. cinerea) alberello di circa 5 m, eretto, rami con le creste sotto la corteccia grigia e pelosa che si fa liscia e rosso-bruna col tempo

Inoltre il Salice cenerino conta due sottospecie, la sottospecie “oleifolia” più alta (arriva anche a 10-15 m diventando un piccolo albero) con le foglie più piccole che hanno peli color ruggine o bianchi sulle nervature della pagina fogliare inferiore, e la sottospecie “cinerea” già descritta in precedenza.

Tra le varietà vere e proprie ricordiamo “Tricolor” con le foglie verdi variegate in color crema e rosa, che emergono color ruggine in primavera.



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