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L’anice verde preferisce i climi temperati, le temperature ottimali per il suo sviluppo variano da 15 a 25 °C; tollera valori termici di poco inferiori allo zero però teme le gelate tardive. Le esposizioni migliori sono gli ambienti in pieno sole, ma riparate dai venti, infatti in caso di vento forte è meglio legare le piante ad un sostegno. L’anice verde predilige i terreni sciolti, di medio impasto, argillosi, calcarei, profondi, fertili, ben drenati e ricchi di sostanza organica, però rifugge i suoli umidi e compatti perché soggetti ai ristagni idrici. È una specie originaria dell’Oriente, è coltivata nella maggior parte del territorio europeo, in Asia minore, India, nord Africa e Messico. Nel nostro Paese l’anice verde si coltiva prevalentemente in Emilia-Romagna e Toscana, mentre si riscontra allo stato spontaneo in Sicilia.
Le principali cultivar di anice verde in commercio sono: Anice d’Italia, di Spagna e di Malta, con frutti di medie dimensioni e di color verde cenere, Anice francese presenta un color verde-biancastro ed un forte aroma, Anice di Tunisia ha i semi verdi e dolci, mentre Anice di Russia è caratterizzato da frutti piccoli e nerastri. L’anice verde si propaga per auto disseminazione. I semi sono caratterizzati da una rapida perdita di germinabilità e, se di grosse dimensioni, da una maggiore energia germinativa, per cui è necessario che i semi siano recenti e che provengano dall’ombrella centrale della pianta.
Il terreno va lavorato in profondità e ben affinato, prima di effettuare lavorazioni si esegue una concimazione con letame maturo. La semina avviene a marzo-aprile, i semi si pongono nel terreno a 1-2 cm di profondità. Il seme germina in un mese, però, una volta emesse 3-4 foglie, ha una crescita molto rapida. La distanza tra le file è di 60-70 cm e sulla fila di 30-40 cm, è sconsigliabile seminare sullo stesso terreno l’anice verde nei primi anni successivi al suo ciclo, per cui bisogna adottare ampi avvicendamenti.
Una volta che le piantine hanno raggiunto un’altezza di 10 cm, se la semina è stata eseguita troppo fitta, va effettuato un diradamento e si tengono sotto controllo le erbe infestanti mediante una sarchiatura. L’anice verde trae vantaggio della presenza di calcio nel suolo e può essere consociata con una pianta biennale come il cumino dei prati, ottenendo i frutti dell’anice il primo anno e la produzione del cumino al secondo. L’irrigazione viene eseguita durante i periodi siccitosi o molto caldi. I frutti si raccolgono tagliando le piante alla base degli steli prima della completa maturazione, con le infiorescenze di color grigio-verdastro ed i semi piuttosto consistenti. Le ombrelle si fanno essiccare al sole per completare la maturazione e per fare uscire i semi, i quali, una volta essiccati, vengono conservati in contenitori ben chiusi. Per quanto riguarda i parassiti alcuni funghi colpiscono foglie e frutti, mentre in fase di conservazione l’anice verde è attaccato da un coleottero; solitamente non si effettuano trattamenti chimici.
L’anice verde è largamente impiegato per le sue qualità aromatiche e salutari, svolge un’azione espettorante del catarro bronchiale, carminativa, diuretica, lassativa ed antispasmodica. È molto efficace nella cura delle flatulenze e delle coliche, viene utilizzato come coadiuvante della digestione e stimolante dell’appetito in quanto favorisce la secrezione gastrica. L’olio essenziale contenuto prevalentemente nel frutto è costituito per circa l’80 % da anetolo; esso è incolore o presenta leggere sfumature giallognole ed è un ottimo antisettico. L’estrazione avviene tramite distillazione in corrente di vapore. Il seme viene utilizzato nella preparazione di pane, focacce, strudel, salse, creme e canditi; può essere aggiunto ai formaggi freschi e cremosi. Il fiore e le foglie si mescolano alle macedonie con fichi, datteri e castagne, mentre il gambo e le radici danno un leggero aroma di liquerizia a minestre e stufati. Un uso ulteriore è quello della preparazione di bevande alcoliche come l’anisette, l’assenzio ed il varnelli.
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