Fico

Il bisogno di acqua della pianta

La pianta di fico è dotata di svariate caratteristiche morfologiche che le conferiscono una elevata resistenza alle alte temperature estive, nonché alla carenza d'acqua. Ciò nonostante, questa pianta risponde positivamente agli apporti idrici, in particolare se effettuati durante la fioritura ovvero all'inizio della formazione dei siconi. Al termine della stessa fioritura è bene invece evitare di bagnare eccessivamente il fico per evitare una scarsa concentrazione zuccherina dei "frutti" e quindi una loro ridotta conservabilità e maggiore suscettibilità alle malattie fungine. E' possibile anche intervenire con sole annaffiature abbondanti di soccorso nei momenti più asciutti dell'anno, quando la pianta manifesta i primi segni di appassimento (abbassamento delle foglie). Pertanto la sua coltivazione è ideale nei luoghi dove non vi è una elevata disponibilità di acqua.
Sicono foglia fico

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Le cure essenziali

Coltivazione Il fico è una pianta molto rustica e pertanto resiste bene anche in molte condizioni diverse. Si adatta bene a molti tipi di terreni, sebbene predilige quelli profondi e sciolti. Per garantire una qualità produttiva buona è necessario porre la pianta in una condizione di massima insolazione. Per questa ragione, qualora si debba realizzare un frutteto di fichi, è bene evitare l’ombreggiamento reciproco delle piante. Inoltre, è importante nella stagione invernale sfoltire i rami più interni che determinano sovente un microclima umido e favorevole per eventuali organismi patogeni come i funghi. Il contenimento stagionale del numero dei rami consente inoltre di equilibrare le produzioni e ridurre conseguentemente il tipico fenomeno di carico e scarico dei frutti.

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La concimazione ideale del terreno

Fico frutto Per quanto concerne la concimazione del fico, questa è rappresentata in primo luogo da una abbondante letamazione di fondo prima dell’impianto in modo da migliorare anche la struttura del terreno e portare il medesimo ad una condizione generale sufficientemente completa dal punto di vista nutrizionale. Durante il periodo produttivo, nei terreni poco argillosi, è opportuno compensare le periodiche asportazioni di nutrienti mediante una fertilizzazione trivalente di azoto, potassio e fosforo, tenendo conto dei quantitativi di frutta raccolti e dell’eventuale asportazione delle foglie a fine stagione. Nei terreni argillosi, la componente del potassio è pressoché garantita per l’intera durata del frutteto dalla dotazione naturale del suolo. Pertanto, in questi casi, non è necessario integrare l’elemento artificialmente.


Fico: Le avversità e i parassiti

Cocciniglie ramo fico La rusticità del fico non si manifesta solo nella sua elevata adattabilità, ma anche nella sua resistenza nei confronti dei parassiti. Questi sono principalmente rappresentati dalle cocciniglie, che possono infestare i rami, da alcuni lepidotteri che alterano la qualità dei frutti, nonché dalla muffa grigia, che può trovare condizioni favorevoli nei punti più ombrosi ed umidi della chioma. Per combattere le cocciniglie è sufficiente spazzolare le porzioni di corteccia interessate dall’insetto, pericoloso anche perché può trasmettere patologie microscopiche (virus e batteri). Nel caso di infestazioni pesanti di lepidotteri, si può ricorrere all’impiego di zanzariere da applicare sulla chioma ovvero ad irrorazioni di insetticidi qualora il numero delle piante di fico sia molto elevato da non consentire la tecnica biologica anzidetta.


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