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Per questo albero da frutto si consiglia un suolo ben drenato e povero di calcare, anche se generalmente la pianta si adatta a molteplici tipologie di terreno; potrebbe essere conveniente, comunque, eseguire un'operazione di pacciamatura, preferibilmente con paglia, per ostacolare lo sviluppo delle erbacce. È un'ottima abitudine lavorare il suolo prima dell'impianto delle radici, in modo da renderlo più morbido ed areato. La messa a dimora deve avvenire in una buca larga circa un metro, sul fondo della quale bisogna collocare uno strato di fertilizzante organico, ad esempio la cornunghia; si suggerisce, inoltre, di installare un tutore per supportare l'albero nella sua crescita. La potatura va praticata con strumenti disinfettati e soltanto per eliminare rami secchi o, eventualmente, parti malate.
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La prima concimazione va eseguita quando l'albero viene impiantato, e deve essere prevalentemente a base di sostanze organiche come la cornunghia o lo stallatico; in seguito bisogna fertilizzare ogni anno. Se l'operazione avviene in primavera, è opportuno somministrare alla pianta un'elevata quantità di azoto, elemento che favorisce la crescita di nuovi tessuti e che, proprio per questo motivo, va limitato durante la stagione autunnale: se così non fosse, infatti, nel corso dell'inverno l'albero risulterebbe indebolito da un eccesso di parti vegetative. Gli altri due essenziali macroelementi, il potassio ed il fosforo, devono essere costantemente presenti nei fertilizzanti utilizzati; il primo migliora le qualità organolettiche dei frutti, il secondo favorisce il rafforzamento delle radici e della chioma.
L'esposizione del melo deve avvenire in un ambiente soleggiato, ma al riparo da venti intensi: l'albero sopporta temperature basse, ma le raffiche troppo forti provocano gravi danni. Come malattie fastidiose sono da segnalare l'oidio ed il cancro dei rami, entrambi provocati da funghi; il primo si riconosce facilmente dalla muffa biancastra che si diffonde sulle foglie e necessita di prodotti anticrittogamici, il secondo si manifesta con disseccamento e spaccature e richiede specifici trattamenti chimici. Tra i parassiti va menzionato il ragnetto rosso, che determina la caduta del fogliame e la nascita di zone necrotiche ed è contrastabile con soluzioni naturali, ad esempio antiparassitari contenenti aglio. Ugualmente dannoso è il rodilegno giallo, spesso combattuto con nematodi entomopatogeni.
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