Pesco

L'importanza di una adeguata irrigazione

Il momento e la quantità di acqua da apportare alla pianta del pesco devono tenere conto di diversi fattori. Riguardo alla fase fenologica, ossia il preciso stadio produttivo, è infatti importante sapere che questa specie è particolarmente bisognosa di acqua durante la fioritura, fino alla maturazione dei frutti. Apporti eccessivi in quest’ultima fase però devono essere evitati per scongiurare una eccessiva diluizione degli zuccheri che può compromettere la successiva conservabilità delle drupe. Complessivamente, la quantità di acqua per ettaro da impegnare si aggira attorno ai 2.500-4.000 metri cubi, in funzione anche della qualità del terreno e dell’andamento stagionale. E' opportuno evitare allagamenti radicali, poiché il pesco è sensibile all'asfissia delle radici, preferendo sistemi a goccia.
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Qualità del terreno e potatura

Potatura pesco Per garantire uno sviluppo rapido ed un’altrettanta celere entrata in produzione del pesco è necessario coltivare questa pianta in terreni particolarmente sciolti e ricchi di sostanza organica. Prima dell’impianto è opportuno lavorare bene il terreno, anche in profondità, al fine di garantire un adeguato drenaggio dell’acqua ed evitare così i ristagni idrici. La porzione aerea del pesco deve essere mantenuta sufficientemente aperta per favorire una buona areazione, poiché gli accumuli di umidità possono innescare lo sviluppo di pericolosi funghi patogeni. Durante la potatura invernale è bene eliminare con utensili sterili le parti legnose secche o lesionate, nonché eventuali porzioni rameali caratterizzate da una eccessiva produzione di gomme o resine.

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L'importanza concimazione

La concimazione del pesco Una corretta concimazione del pesco deve innanzi tutto garantire la compensazione dei nutrienti sottratti alla pianta in fase di raccolta dei frutti e durante la potatura. E’ indispensabile utilizzare concimi ricchi dei tre principali nutrienti delle piante, ossia azoto, fosforo e potassio. Dal punto di vista operativo è consigliabile effettuare una abbondante letamazione di fondo prima dell’impianto. L’azoto deve essere somministrato nella fase di fioritura fino all’indurimento del nocciolo. Fosforo e potassio possono invece essere dosati durante la stagione fredda. Per quanto riguarda le quantità, è bene tenere conto dei relativi consumi annuali di questi elementi da parte della pianta del pesco, ossia 150g di azoto, 40g di fosforo e 120g di potassio.


Pesco: La bolla e le batteriosi

Malattie bolla del pesco Dal punto di vista fitosanitario, il pesco è sovente colpito dal fungo denominato Taphrina deformans, conosciuto anche con l'espressione di "bolla del pesco". Gli attacchi provocano la deformazione delle foglie e la loro caduta precoce, con conseguente riduzione della superficie fotosintetizzante. In questi casi occorre somministrare almeno 3 volte all’anno dei prodotti fungicidi, per evitare il diffondersi della malattia ovvero, qualora il numero delle piante sia basso, eliminare manualmente tutte le foglie colpite prima della formazione della peluria bianca (organi riproduttori del fungo) sulla pagina inferiore. Per evitare la diffusione di malattie batteriche è importante potare il pesco mediante l’impiego di utensili sterili ovvero disinfettare tutte le lesioni accidentali e di taglio presenti sulla pianta.


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