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Nell'allevamento del mandorlo, la forma più utilizzata è quella a volume, in questa tipologia di potatura, la chioma è fatta crescere vigorosamente dando un aspetto rigoglioso alla pianta. Tra le forme in volume, la più utilizzata è il vaso che consiste in un tronco alto circa mezzo metro in cui vengono fatti crescere cinque rami principali. Nelle coltivazioni dove viene praticata una raccolta di tipo meccanico, gli alberi vengono posizionati ad una distanza di circa 5 metri l'uno dall'altro e viene lasciata una distanza tra una fila e l'altra di circa 6 metri. La potatura della pianta, durante la fase di allevamento, è molto semplificata dal fatto che i primi anni di vita del mandorlo sono improduttivi e gli interventi verranno fatti esclusivamente per conferire all'albero la forma desiderata.
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Le forme di potatura maggiormente utilizzate sono 3: vaso, palmetta e a crescita libera. "Vaso" Facciamo crescere per un anno un astone di circa 60 cm e selezioniamo 5 rami che si sviluppano verso l'esterno della chioma, spuntandoli a circa 40 cm. Dopo un anno eliminiamo i germogli cresciuti sui rami selezionati, fatta eccezione per quelli esterni. Con l'entrata in produzione vanno poi spuntati i rami eccessivamente vigorosi e i polloni. "Palmetta" Questa forma prevede lo sviluppo della chioma in verticale ed orizzontale, si parte da un astone di circa 80 cm da cui partono un ramo verticale e due orizzontali che dovranno essere accorciati nell'anno successivo. Crescita libera Per avere una pianta naturale si può optare per una crescita libera, in questo caso si effettuerà una potatura del mandorlo nel primo periodo di vita per formare un fusto di 2 m con 5 rami da circa 40 cm.
La produzione del mandorlo ha una cadenza di circa due anni e la potatura ottimale consiste nel rimuovere i succhioni, nell'accorciare i rami e nel rendere la chioma più omogenea. La fioritura e la conseguente produzione avverranno sui rami di un anno, dunque questi ultimi dovranno essere mantenuti in uno stato ottimale e in un numero equilibrato. Nelle zone a clima mite, come nel meridione, il mandorlo potrebbe essere attaccato dal Capnodis tenebrions, un particolare coleottero in grado di bucarne la corteccia. Nel caso in cui la nostra pianta sia vittima di questo insetto bisognerà eliminare le aree danneggiate con la potatura. Essendo questa pianta produttrice di gomma i tagli dovranno essere ridotti al minimo, in ogni caso è possibile coprire le zone potate con un mastice cicatrizzante.
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