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Per la coltivazione di questa pianta si suggerisce un terreno ben drenato e non troppo compatto, anche se in generale essa si adatta facilmente a numerosi tipi di suolo. Quest'ultimo, in base alle proprie caratteristiche fisiche e chimiche, può determinare importanti aspetti qualitativi e quantitativi della produzione dei frutti: ad esempio, da uve coltivate su un terreno con ph acido si ricaveranno vini freschi e con una bassa gradazione alcolica. Prima della messa a dimora è fondamentale l'eliminazione delle erbe infestanti e di eventuali sassi; le barbatelle, ricavate da esemplari adulti, vanno precedentemente tenute per qualche ora nell'acqua. La potatura deve essere effettuata in primavera o al termine dell'autunno, rimuovendo i tralci vecchi e spuntando quelli più robusti per rafforzarli.
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La fertilizzazione della vite è volta a fornire alla pianta tutte le sostanze nutritive di cui vi è necessità per un corretto sviluppo. Una prima concimazione va eseguita al momento dell'impianto; successivamente si raccomanda di procedere in autunno, in modo da rendere la pianta più resistente in vista della stagione invernale. Un elemento estremamente importante, che non deve mai mancare nei concimi, è l'azoto, che stimola la crescita delle parti vegetative; ugualmente essenziale è il potassio, in grado di migliorare la qualità dei frutti. Il fosforo, il terzo macroelemento, può invece essere somministrato in misura minore, soprattutto se già presente nel terreno. I fertilizzanti devono includere anche microelementi come il calcio, il manganese ed il magnesio, ma soltanto se questi non sono già contenuti nel suolo.
Questa pianta si adatta a vari ambienti, ma si consiglia, per l'esposizione, un punto luminoso e colpito direttamente dai raggi del sole; è fondamentale anche che non vi siano venti troppo forti, che potrebbero causare seri danni. Possono essere tollerate le basse temperature, purché non scendano al di sotto dei -15 °C. Un pericolo, per la pianta, è rappresentato dalle malattie fungine, come l'oidio, detto anche albugine, e la peronospora; entrambi provocano la formazione di aree necrotiche, il disseccamento delle foglie ed il deperimento dei frutti, ed entrambi richiedono, per la cura, appositi prodotti anticrittogamici a base di zolfo o rame. Un insetto fitofago molto fastidioso è la fillossera, che attacca le radici ed è debellabile con soluzioni sia naturali, come l'olio bianco minerale, sia chimiche, ovvero insetticidi specifici.
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