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L’albero di melograno può essere propagato in due diversi modi: tramite talea o per mezzo dei polloni radicanti. Se si utilizza il primo metodo menzionato, si possono adoperare sia le parti dei rami già lignificati che pezzi di radice. La propagazione per pollone è più rapida in quanto già dispongono di radici proprie. La propagazione effettuata per seme è poco praticata perché occorrono tempi di attesa molto lunghi prima di poter ottenere un arbusto di grandezza apprezzabile. Inoltre, con questo metodo, difficilmente si ottiene la stessa varietà della pianta madre perché quasi tutte quelle attualmente in commercio sono ibride o innestate. Tuttavia le piante ottenute mediante semina sono ottimi porta innesti che resistono alle intemperie e all’attacco dei parassiti.
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L’albero del melograno, durante il corso della sua vita produce numerosi polloni e, se non gli vengono tolti, in pochi anni si trasforma in un voluminoso cespuglio. Meglio quindi provvedere a rimuoverli con cesoie ben affilate durante il periodo più freddo dell’anno. Ricordatevi di disinfettare le lame fra un taglio e l’altro per evitare il contagio diretto di malattie dannose per la salute stessa dell’arbusto. In alcuni giardini il melograno viene adoperato esclusivamente come pianta ornamentale. Eseguendo potature mirate è possibile far assumere all'arbusto la forma desiderata come quella più classica ad alberello con la chioma arrotondata. Chi invece desidera cogliere i frutti in maniera agevole, può eseguire potature drastiche per ottenere la conformazione a spalliera.
I frutti del melograno hanno numerose proprietà curative adoperate nella farmacopea ufficiale. Contengono principi attivi in grado di eliminare i liquidi in eccesso dall’organismo tramite la diuresi. Il succo che si ricava centrifugando la polpa o semplicemente comprimendola, viene utilizzato per realizzare sciroppi e bibite rinfrescanti analcoliche. Il consumo fresco è particolarmente indicato a chi soffre di problemi collegati alla ritenzione idrica. La buccia esterna contiene un’elevata percentuale di tannini dai quali si estrae un colorante giallo persistente, sfruttato per colorare gli arazzi nei paesi arabi. Le radici invece vengono utilizzate nel settore della cosmetica per colorare creme o per realizzare prodotti capaci di tonificare l’epidermide in maniera naturale.
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