Come insegna lo stesso ciclo vitale, i fertilizzanti possono essere prodotti del tutto naturali, ossia ottenuti da elementi organici. E' il caso dei resti del caffè preparato in casa, oppure della cenere ricavata dalla legna da ardere, o ancora del compost, ottenuto dagli scarti organici e di possibile realizzazione anche a partire dai rifiuti organici quotidiani prodotti solitamente nelle case. Questo tipo di fertilizzante è facile da usare e da procurare: l'uso di fertilizzanti di tipo naturale permette il recupero di scarti e la ripresa del ciclo vitale del terreno. A volte, però, l'uso di fertilizzanti naturali, sebbene ricchi di sostanze nutritive importanti per le piante, non è sufficiente: spesso per favorire il miglior sviluppo possibile delle piante è importante poter fornire loro una composizione molto precisa di elementi che arricchiscano il terreno. A queste esigenze rispondono i fertilizzanti chimici, che sono prodotti che vengono venduti appositamente in base al tipo di pianta e dunque alle sue esigenze specifiche. Anche in questo caso, prima di scegliere a quale prodotto affidarsi è bene informarsi in dettaglio relativamente alle condizioni di utilizzo, alla sua composizione, alle caratteristiche del terreno che andrà ad accoglierlo. Il fertilizzante deve essere in grado di garantire la massima crescita delle piante offrendo la composizione più indicata: deve quindi essere selezionato sulla base delle caratteristiche del terreno, per evitare di creare uno squilibrio e arricchire di elementi necessari fino ad eccedere nelle quantità, arrecando quindi danno anzichè beneficio.
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L'utilizzo di fertilizzanti chimici o naturali ha una funzione generica: arricchire il terreno delle sostanze nutritive alla pianta per svilupparsi forte e sana. I vantaggi che ne derivano sono molti e direttamente apprezzabili: le piante cresceranno in modo più rigoglioso, dando vita ad una fitta fioritura e producendo più frutti. Le foglie avranno un colore brillante che rivela la buona salute della pianta, che dai fertilizzanti trarrà un altro importante beneficio: una pianta resistente e forte è una pianta che incontrerà meno rischi di essere colpita da malattie fungine e da parassiti. Questo, però, se si seleziona il fertilizzante adeguato alla coltivazione e al luogo nel quale è posizionata la pianta: in caso contrario, una composizione chimica non equilibrata potrebbe invece favorire la prolificazione di microrganismi dannosi per la salute della pianta stessa.
I fertilizzanti, come visto, possono essere di diversa natura: quelli naturali solitamente vengono mischiati al terreno di coltivazione per permetterne l'assorbimento e per arricchirlo di preziosi elementi nutritivi che la pianta potrà sfruttare nel corso della sua vita. Per quanto riguarda i fertilizzanti chimici, invece, i prodotti sono disponibili sul mercato attraverso diverse forme; varierà dunque anche la modalità di utilizzo. Accanto ai fertilizzanti da spargere sul terreno, i più utilizzati e diffusi sono quelli da unire all'acqua di irrigazione: questo perchè permettono semplicità di utilizzo e il controllo della quantità di fertilizzante che verrà assorbito dal terreno in modo uniforme. Il vantaggio principale dei fertilizzanti liquidi è che possono essere uniti all'acqua di annaffiatura e dunque il loro spargimento sul terreno è reso semplice e pratico, senza richiedere operazioni ulteriori rispetto alla cura quotidiana del verde. I fertilizzanti chimici possono richiedere lo spargimento a intervalli regolari, per mantenere stabili le percentuali di elementi nutritivi preziosi per la pianta nel terreno. In tal caso, solitamente i periodi di maggiore utilizzo sono quelli in concomitanza con la ripresa del ciclo vegetativo della pianta e nei mesi primaverili, prima della fioritura, per favorirla al meglio.
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