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Il sogno di molti estimatori del giardino è quello di avere un prato verde perfetto su cui poter praticare ogni genere di attività: dagli scambi col pallone da calcio insieme ai bambini fino a al barbecue con gli amici, passando per rilassanti ore stesi al fresco a riposare. Il prato però, per essere perfetto, deve essere molto curato, con una manutenzione attenta e con i prodotti giusti. In effetti molte persone credono, sbagliando enormemente, che il prato verde sia molto semplice da ottenere in quanto basta tagliare ad una certa altezza le piante spontanee che crescono sul nostro terreno. Purtroppo (sarebbe infatti molto più semplice così!) non funziona in questo modo: le specie di piante da prato sono studiate e selezionate per avere un bellissimo colore verde, per avere una regolare crescita e spaziatura, per essere erette e soprattutto per resistere al calpestamento ed a tutte quelle attività “da sogno” che abbiamo prima citato. Una pianta spontanea troverebbe difficoltà a comporre un prato verde in quanto innanzitutto non potrebbe assolutamente competere in termini estetici (sia per forma che per colorazione), ma avrebbe il grave handicap di una crescita irregolare e di una non resistenza all’utilizzo.
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Oltre a scegliere la giusta specie di pianta per prato (vedremo come nel successivo paragrafo), ottenere il prato verde perfetto è un’operazione legata a doppio filo con la concimazione che si deve apportare al terreno. Essa ha diversi step a seconda del periodo dell’anno, caratterizzati ciascuno da specifiche sostanze necessarie ed anche da diverse modalità di somministrazione. In generale il prato verde si concima tre volte all’anno, così distribuite: la prima concimazione va effettuata a cavallo tra il mese di febbraio e quello di marzo, cioè quando i freddi più pungenti sono ormai alle spalle e si deve dare al nostro prato la “spinta” per poter crescere in primavera. In questo frangente va adottato un fertilizzante bilanciato nei macroelementi (azoto, potassio, fosforo) e con vari microelementi. Dopo ciò le successive due concimazioni vanno effettuate ad aprile ed a settembre, questa volta con un concime che prediliga leggermente l’azoto, il macroelemento incaricato di fornire la bella colorazione verde al nostro tappeto di erba. In tutte queste situazioni non bisogna dimenticare che dopo ogni concimazione il prato va annaffiato abbondantemente, sia per distribuire le sostanze e sia per evitare concentrazioni in alcune zone.
Oltre alla imprescindibile tecnica nella concimazione del prato, un altro aspetto tecnico importante della sua cura è l’annaffiatura; bisogna sapere che, nonostante il prato verde abbia grande necessità di acqua, esso non deve essere per nulla innaffiato in inverno, quando l’umidità e le precipitazioni atmosferiche bastano per sorreggere la vita nei mesi più freddi. Quando invece comincia la primavera il prato appare visibilmente più asciutto (non si deve mai giungere all’impressione di secchezza) e si può iniziare ad annaffiare una volta al giorno. Quando viene quel periodo tipico estivo del “solleone”, ovvero nei mesi di luglio ed agosto, per tenere in salute il prato è necessario spesso annaffiare anche due o tre volte al giorno, avendo però sempre cura di vaporizzare il getto, ovvero di non farlo cadere pesantemente al suolo dove potrebbe formare dei solchi che rovinano l’estetica del prato. Un buon accorgimento che non molti fanno ma che è utilissimo per il prato verde è arieggiare il terreno: in prati dalle dimensioni modeste basta anche ricordarsi di farsi una passeggiata “ben distribuita” con scarpe chiodate ai piedi, mentre per estensioni di una certa importanza si consiglia l’utilizzo delle apposite macchinette per arieggiare.
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