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Tra le varietà di calla più conosciute si ricordano la Zantedeschia aetiopica, la Zantedeschia
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La calla, come già detto, è una pianta bulbosa, cioè una specie il cui fusto si sviluppa direttamente dal rizoma che costituisce la radice della pianta. In natura le calle possono avere dimensioni comprese tra i 45 centimetri ed il metro; le specie più corte, dette “ nane”, vengono, invece, ottenute da ibridi adatti alla coltivazione in vaso. La calla può avere grandi foglie lanceolate, ovali, a forma di cuore o sagittate, cioè ovali o lanceolate con bordi ondulati. Il colore delle foglie dipende dalla specie, in alcuni casi sono di colore verde intenso, in altri verde chiaro o scuro screziato di bianco. Il fusto è eretto e flessuoso, robusto e di colore verde al pari delle foglie, mentre la parte colorata che chiamiamo erroneamente fiore è, in realtà una foglia deformata detta spata, il fiore è invece rappresentato dall’asta cilindrica posta al centro della spata, detta spadice. Lo spadice, cioè il fiore, è di colore giallo, con piccole infiorescenze gialle lungo tutta la sua lunghezza. In questa parte si concentrano gli organi sessuali della calla, nella parte bassa troviamo quelli femminili, mentre nella parte apicale, quelli maschili. Il colore delle spate può variare dal bianco al rosa, anche se le varietà di calla più conosciute hanno il fiore bianco. Le calle si adattano a crescere in qualsiasi ambiente e in qualsiasi condizione climatica. Naturalmente, le capacità di adattamento della pianta dipendono dalla varietà coltivata. In genere, la calla preferisce terreni umidi e l’esposizione alla luce, ma non al sole diretto. Alcuni ibridi si possono coltivare anche a mezz’ombra.
La coltivazione della calla non richiede eccessive conoscenze colturali, ma solo piccoli accorgimenti nel grado di umidità del terreno, nell’esposizione della pianta e nella temperatura invernale. Le calle sopportano temperature che vanno dai cinque ai dodici gradi. Le temperature più basse sono ideali per la specie zantedeschia aetiopica, mentre per le altre varietà vanno bene temperature comprese intorno ai dieci gradi. Il livello ideale di temperatura nelle altre stagioni dipende anche dal periodo di fioritura della pianta. Le calle a fioritura precoce necessitano di temperature primaverili intorno ai 15 gradi, mentre quelle a fioritura tardiva, di temperature vicine ai 20 gradi. Il terreno ideale per coltivare la calla deve essere fertile e ben drenato. Le calle si possono piantare su terreno fertile o vaso, arricchiti da torba, foglie secche e sabbia. I rizomi della pianta si interrano a una profondità di circa dieci centimetri. La messa a dimora e il rinvaso della calla vanno effettuati a settembre per le varietà a fioritura precoce e a febbraio per quelle a fioritura tardiva. Si innaffia e si concima fino alla fioritura, dopo bisogna concedere alla pianta circa tre mesi di riposo, innaffiando solo per mantenere umido il terriccio e rinviando gli altri trattamenti, come la concimazione, alla caduta dell’ultimo fiore.
Come accennato al paragrafo precedente, le calle, in base alla varietà di appartenenza, fioriscono in epoche diverse. Le specie tardive hanno una fioritura che va da marzo ad ottobre, mentre quelle precoci fioriscono da febbraio a maggio. Le varietà a fioritura tardiva sono la zantedeschia
albomaculata, la zantedeschia rehmanni e la zantedeschia elliottiana, mentre quelle a fioritura precoce sono la zantedeschia aetiopica e la zantedeschia schwarwalder.La frequenza delle irrigazioni è la stessa sia per le specie a fioritura precoce che per quelle tardive. Come già accennato al paragrafo “ coltivazione”, la calla va innaffiata molto raramente nel periodo in cui non è in fiore. Quando le foglie sono gialle e i fiori appassiti, si deve irrigare in quantità appena sufficiente a mantenere umido il terriccio, mentre quando le foglie appaiono verdi e sbocciano i fiori si deve riprendere ad irrigare in maniera abbondante. L’acqua da usare per l’irrigazione non deve essere calcarea e non deve bagnare i fiori che rischiano di rimanerne danneggiati. Gli spruzzi vanno diretti sulle foglie e sul terriccio.
La concimazione della calla segue gli stessi ritmi e le stesse regole dell’irrigazione. Una volta a settimana, nel periodo della fioritura, va somministrato concime liquido contenente elementi nutritivi essenziali, quali azoto, fosforo e potassio, e microlemenenti, come ferro, zinco, rame e magnesio. Per una fioritura rigogliosa è consigliabile usare concimi con un titolo di potassio superiore ad azoto e fosforo. In ogni caso, presso i negozi specializzati nella vendita di concimi per piante, si potranno trovare facilmente i prodotti con gli elementi nutritivi adatti alla coltivazione di piante come la calla. Per non commettere errori nella distribuzione del concime, si consiglia di rispettare rigorosamente le dosi riportate nella confezione di acquisto del fertilizzante e di usare il concime solo nel periodo della fioritura, che va dalla comparsa dei boccioli allo sviluppo completo dell’apparato fiorale. Naturalmente la stagione di fioritura sarà diversa in base alle specie ( precoci o tardive) e gli interventi andranno dosati in base al periodo di fioritura delle varietà coltivate.
La calla si moltiplica al momento del rinvaso, dividendo il rizoma o i germogli. Questa operazione va effettuata nel periodo di riposo della pianta, diverso in base all’epoca di fioritura della specie coltivata. Le specie a fioritura tardiva si rinvasano a febbraio, mentre quelle precoci, ad agosto, settembre. Per le calle coltivate in vaso, i rizomi si possono lasciare riposare nello stesso contenitore, mentre per quelle coltivate a terra, i rizomi si possono prelevare e conservare per circa due mesi in un luogo fresco e asciutto. I rizomi più piccoli si possono ripiantare interi, mentre quelli più grandi si possono dividere al’altezza di almeno due o tre germogli. Se la pianta viene moltiplicata per divisione dei germogli, questi vanno piantati su vasi piccoli e con diametro non superiore ai dieci centimetri. Il terriccio dei vasetti deve essere composto da foglie, torba e sabbia. I contenitori vanno posti in luoghi con temperature miti e superiori ai 20 gradi. Durante lo sviluppo, le piantine non vanno innaffiate, mentre, quando avranno raggiunto almeno venti centimetri di altezza, vanno poste in vasi di almeno quindici, venti centimetri di diametro, e trattate come le piante adulte.
La calla è una pianta ornamentale che non necessita di alcuna potatura. L’unica operazione da effettuare riguarda l’eliminazione delle foglie secche che, per la loro particolare struttura, attirano insetti e parassiti divenendo fonte di trasmissione di malattie per l’intera pianta. Durante l’asportazione delle foglie ingiallite o secche bisogna usare tutti gli accorgimenti igienici ( guanti, coltelli lavati e disinfettati) per evitare di trasmettere infezioni al’intera struttura vegetale della pianta.
La calla è frequentemente colpita dalla cocciniglia, dagli afidi e dal ragnetto rosso. La cocciniglia è un insetto che comprende diverse specie. Quello che attacca la calla si chiama cocciniglia cotonosa o farinosa ed infesta le foglie formando delle macchie bianche simili a piccoli ammassi di cotone. Gli afidi succhiano la linfa della calla attraverso le foglie. Il ragnetto rosso provoca macchie gialle sulla pagina inferiore delle foglie, ricoprendole con della ragnatela. I rimedi per combattere i parassiti della calla possono essere naturali o chimici. Quelli naturali si usano quando le infestazioni non sono troppo estese. Nel caso della cocciniglia, ad esempio, gli insetti si possono eliminare usando del cotone imbevuto di alcool o strofinando delicatamente le foglie della pianta con acqua e sapone. Le infezioni estese si curano, invece, con antiparassitari specifici. Alcune malattie dalla calla possono anche essere provocare da errori di coltivazione. Se la pianta presenta uno sviluppo scarso vuol dire che il terreno è troppo secco e va innaffiato, se le foglie appaiono avvizzite o con aspetto “bruciato” vuol dire che la pianta è stata esposta al sole diretto. Temperature troppo basse, dopo il periodo della fioritura, possono rendere la pianta più vulnerabile agli attacchi degli agenti esterni. In tutti questi casi bisogna intervenire per porre rimedio alle condizioni che hanno causato danni e disagi allo sviluppo della pianta.
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