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Non tutti i terreni sono adatti ad accogliere qualsiasi bulbo: tenere conto delle caratteristiche delle specie che si desidera coltivare e del terreno a disposizione è il primo passo per riuscire a creare uno spazio fiorito. Il primo fattore da tenere presente è la qualità del terreno, che non deve essere “contaminato” dalla presenza di ghiaia o sassi: per la corretta crescita dei bulbi è necessario ricorrere ad un terreno che sia omogeneo e allo stesso tempo ben drenante. I bulbi, infatti, patiscono particolarmente l'umidità, di conseguenza il terreno non deve favorire i ristagni idrici. Il terreno ottimale è quindi ben setacciato, estremamente permeabile e di natura argillosa: meglio evitare i tipi di terreno calcareo, che non favorirebbero lo sviluppo delle piante. Caratteristiche più specifiche possono legarsi alle esigenze delle singole piante, anche se in linea generale questi criteri possono essere considerati validi per le bulbose, sia che vengano posizionate in vaso sia invece che si scelga di disporle direttamente nel terreno del proprio giardino. Terreni ricchi di silicio sono ideali e, in linea generale, i migliori per accogliere i bulbi: ad ogni modo, per terreni non ottimali è possibile provvedere con una corretta concimazione, purché non siano presenti caratteristiche del tutto dannose per i bulbi stessi.
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Il periodo ottimale per interrare i bulbi è quello primaverile, nei mesi di marzo e aprile, quando il clima non è troppo freddo e in tempo per la fioritura estiva. Per i bulbi a fioritura primaverile, invece, la messa a dimora deve avvenire nel periodo autunnale, in modo tale che i freddi dell'inverno arrivino quando la pianta ha già sviluppato le prime radici. Al di là delle indicazioni generali, ad ogni modo, è consigliabile tenere conto della fascia climatica d'appartenenza e delle caratteristiche specifiche della specie che si decide di coltivare, individuando così il periodo ottimale. Solitamente si sceglie di interrare più bulbi in posizione ravvicinata, per dare vita ad uno spazio fiorito ricco di colore: nel fare questo, però, è importante tenere comunque conto dello sviluppo radicale: ad esso deve essere garantito sufficiente spazio affinchè i singoli bulbi non si soffochino a vicenda, soprattutto se si programma di non rimuovere le singole piantine per un paio di anni. Anche la profondità è molto importante e varia a seconda della specie che si decide di piantare: una regola generale può essere quella di piantare i bulbi ad una profondità doppia rispetto all'altezza del bulbo stesso.
Dalla qualità del terreno, dalla giusta profondità della messa a dimora e dallo svolgimento di queste attività nel giusto periodo dell'anno dipende in larga parte la crescita della pianta. Se le ultime due caratteristiche dipendono esclusivamente da chi si occupa dei lavori e possono essere eseguite senza particolari vincoli, non sempre questo vale anche per il terreno: a volte ci si ritrova ad avere a che fare con un terreno, soprattutto in giardino, non per forza ottimale pur senza voler comunque rinunciare alla coltivazione delle piante bulbose scelte. Se l'incompatibilità non è eccessiva, o se comunque, in ogni caso, si desidera migliorare la fioritura e favorire la crescita sana e rigogliosa delle piantine, la concimazione è un'operazione importantissima anche se, appunto, non sempre necessaria. La concimazione del terreno che accoglie i bulbi va effettuata all'inizio della primavera o comunque prima del periodo di fioritura, per garantire alla piantina in crescita il nutrimento necessario a svilupparsi al meglio in ogni sua parte. In questi casi si ricorre al concime solubile, da spargere insieme all'acqua di irrigazione, con cadenza quindicinale per il periodo della fioritura. Invece, il concime solido si utilizza mischiandolo col terriccio nel momento in cui si interrano i bulbi, soprattutto nel caso ci sia bisogno di aggiustare la composizione del terreno stesso riducendone l'acidità o arricchendolo di elementi nutritivi.
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