Camelia japonica

vedi anche: Camelia

Descrizione e storia della camelia japonica

La camelia japonica, anche detta "rosa d'inverno", grazie ai suoi fiori simili a quelli della rosa che fioriscono alla fine dell'inverno, è un arbusto sempreverde, molto longevo, originario della Cina orientale, di Taiwan, della Corea del Sud e del Giappone meridionale. La coltivazione di camelia japonica si può far risalire all'XI secolo. Il fiore di camelia viene infatti raffigurato in alcuni dipinti e porcellane cinesi. La camelia giunge in Europa nel 1692 grazie a Engelbert Kaempfer, capo chirurgo della Dutch East India Company che porta una trentina di varietà dal suo viaggio in Asia. Dalla Germania poi la camelia si diffonde in tutta Europa. Gli alberi più vecchi di camelia japonica in Europa, piantati alla fine del 1700, si trovano a Campobello (Portogallo), Caserta (Italia) e Pillnitz (Germania). La camellia japonica appartiene alla famiglia delle Theaceae. Ha un'altezza che varia da 1,5 a 6 metri. La corteccia è liscia e di colore grigio-marrone. Le foglie sono ovali e appuntite, di colore verde scuro, lucide, coriacee, con i bordi seghettati. I fiori sono semplici, doppi o semidoppi, di colore rosso, bianco, rosa o variegato.
Camelia japonica.

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Varietà e cultivar della camelia japonica

Camelia japonica. La camelia japonica è molto apprezzata per i suoi fiori, che presentano forme e colori diversi a seconda del tipo o cultivar. Negli anni, sono state sviluppate più di duemila cultivar di camelia japonica che possono essere suddivise in tre categorie a seconda della forma del fiore: semplici, semi doppie e doppie. Le semplici hanno un fiore con cinque-otto petali, regolari o irregolari con gli stami e i pistilli perfettamente visibili. "Ashiya" con fiori di colore rosso e "Sekidotaroan" con fiori di colore rosa sono due esempi di semplici. Le semi doppie presentano fiori con due o più file di grandi petali regolari o irregolari che possono sovrapporsi. Stami e pistilli sono visibili, ma possono essere divisi dai petali. "The Czar" con i fiori di colore rosso, "Dr. Tinsley" con i fiori rosa, "Triphosa" con i fiori bianchi sono alcuni esempi di semi doppie. Le doppie hanno fiori con molte file e un alto numero di petali, a volte più di un centinaio, regolarmente disposti, a più livelli, ma con stami non visibili. "Hikarugenji" con i fiori rosa screziati di bianco e "Duchesse de Berry" con i fiori bianhissimi sono due esempi di doppie.

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Coltivazione e malattie della camelia japonica

Camelia japonica. La camellia japonica va posta in una zona del giardino in mezz'ombra, esposta a ovest o a nord-ovest e protetta dai venti. Il terreno deve essere ben drenato, per evitare ristagni di acqua che possono danneggiare la pianta. Va mantenuto umido con annaffiature costanti durante tutto l'anno, anche d'inverno. Deve essere leggermente acido: l'eccessiva quantità di sale nel terreno fa soffrire la camelia japonica al punto da impedirle di acquisire le sostanze nutritive di cui ha bisogno. Tra gennaio e marzo, i fiori iniziano a crescere lungo i rami, verso le estremità. I frutti si presentano a settembre e sono costituiti da una capsula a forma di globo con tre scomparti, all'interno dei quali sono presenti uno o due semi marroni. La camelia japonica è una pianta piuttosto resistente, ma può essere infestata da alcuni insetti quali afidi o pidocchi delle piante e cocciniglie. A seconda della gravità dell'attacco è necessario intervenire con un insetticida specifico, facendo attenzione alla piante circostanti che, se non sono anch'esse infestate, possono risentire del trattamento.


Camelia japonica: Cura e riproduzione della camelia japonica

Camelia japonica. La camellia japonica non ha bisogno di cure eccessive: bisogna annaffiarla in modo costante, per mantenere la giusta umidità del terreno; proteggerla, in inverno, dalle gelate; concimarla annualmente dopo la fine della fioritura; liberarla dai fiori e rami secchi. La camellia japonica può essere riprodotta tramite seme, talea o innesto. La riproduzione tramite seme non garantisce la generazione di una pianta identica a quella di origine, per via delle varie ibridazioni. I semi devono essere freschi, in quanto perdono rapidamente la loro vitalità. La soluzione più consigliabile è la talea, che si effettua in estate prelevando dalla pianta, rami semi legnosi. Il ramo deve essere lungo circa 8 centimetri con due o tre foglie terminali. Sul taglio va applicata una sostanza ricca di ormoni per favorire la produzione delle radici. Il ramo viene posto in un contenitore con un terreno misto di torba e sabbia, che va mantenuto sempre umido, a una temperatura tra i 15°C e i 25°C. Dopo due o tre mesi compaiono le prime radici. L'innesto si può effettuare in primavera, tra marzo e aprile, utilizzando un pezzo di ramo con diverse gemme prelevato durante l'inverno.


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