Lauroceraso

Come irrigarlo

Il lauroceraso ha necessità, durante il primo anno di sviluppo, di annaffiature costanti e regolari, ogni quindici giorni circa in primavera e in estate; è fondamentale che il terreno sia mantenuto umido, in particolare se le precipitazioni si dimostrano esigue. Questa pianta, a differenza di molte altre, è capace di sopportare piuttosto a lungo i ristagni idrici, i quali tuttavia non devono essere eccessivi; è opportuno, inoltre, che l'acqua utilizzata sia priva di calcare. Una volta trascorso il primo anno potrebbe essere sufficiente l'acqua piovana, a meno che non si presentino periodi di aridità prolungata che richiederebbero ulteriori provvedimenti. Il metodo di irrigazione consigliato è quello per aspersione, che garantisce risparmio ed una notevole regolarità nella distribuzione delle annaffiature.
Pianta lauroceraso

OSMOCOTE A LENTA CESSIONE (6 MESI) SPECIFICO PER LA COLTIVAZIONE DELLE PIANTE ACIDOFILE IN CONFEZIONE DA 750 GRAMMI

Prezzo: in offerta su Amazon a: 8,2€


Cura e coltivazione

siepe lauroceraso Il terreno ideale per questa pianta deve essere lievemente acido, profondo, non esageratamente compatto, né argilloso né calcareo. Potrebbe essere funzionale predisporre sul fondo uno strato di ghiaia, in modo da favorire il drenaggio. Il periodo suggerito per intraprendere la coltivazione è compreso tra fine marzo ed inizio maggio, nel pieno della primavera, se ci si trova in un ambiente caratterizzato da inverni rigidi; altrimenti è preferibile l'autunno. Per l'impianto bisogna scavare una buca larga circa un metro e, se si vuole dare origine ad una siepe, le piante vanno collocate a circa 130 centimetri di distanza l'una dall'altra. È indispensabile, inoltre, l'eliminazione progressiva delle erbe infestanti nel corso della potatura, così come di eventuali parti malate o rovinate della pianta.

  • Una siepe di lauroceraso Il lauroceraso è un arbusto ma può anche diventare un alberello, fa parte delle Rosaceae ed è originario dell’Europa e dell’Asia. È anche una pianta da frutto del tipo prunus ed è molto facile incontr...
  • Fogliame della siepe Lauroceraso Comunemente denominato Lauroceraso, il Prunus laurocerasus si caratterizza per essere un arbusto sempreverde del genere Prunus, appartenente alla famiglia delle Rosaceae. Originario del continente asi...
  • conifere Le conifere sono piante Gimnosperme, cioè con i semi “nudi”, non protetti da un ovario. I loro semi non sono racchiusi da frutti, ma disposti sulle scaglie di un cono (da cui il nome volgare di conife...
  • ostrya carpinifolia Il carpino nero (Ostrya carpinifolia) appartiene alla famiglia delle Corylaceae, in particolare al genere Ostrya che conta sette specie diffuse in Asia e America oltre che in Europa. Il portamento var...

Cespuglio di farfalla MIX Buddleia Davidii - 200 Semi Bulk

Prezzo: in offerta su Amazon a: 20,85€


La concimazione

concimazione lauroceraso Per il lauroceraso si raccomandano concimi naturali a base di urea o di stallatico da somministrare una volta all'anno, durante la stagione autunnale; in questo modo, nel corso dell'inverno, il fertilizzante penetrerà completamente nel terreno. Bisogna fare attenzione a non ritardare troppo l'operazione, in quanto la vegetazione, se ne viene stimolata la crescita, si dimostra più sensibile al freddo e potrebbe subire danni. In alternativa si può effettuare la concimazione due volte all'anno, ma con dosi ridotte. Durante le fasi iniziali della coltivazione può essere necessario un concime contenente elevate quantità di azoto, elemento che incentiva la crescita della pianta; successivamente, invece, esso potrebbe provocare uno sviluppo eccessivo e, di conseguenza, la diffusione di funghi e parassiti.


Lauroceraso: Esposizione e malattie

oziorrinco Per l'esposizione è necessario un luogo soleggiato se si vuole ottenere una rigogliosa fioritura; la pianta può svilupparsi anche all'ombra, ma in questo caso tenderà a fiorire poco. Sono tollerate le basse temperature, ma non le intemperie o i venti troppo intensi, che rovinerebbero le foglie. Tra gli insetti più pericolosi per questa pianta va menzionato l'oziorrinco, che si nutre con voracità del fogliame e può essere contrastato con appositi insetticidi o con prodotti a base di larve di nematodi. Anche la cocciniglia è pericolosa, ma facilmente eliminabile tramite l'utilizzo di olio bianco minerale. Tra le malattie fungine, invece, è da segnalare l'oidio, che determina la formazione di macchie giallastre, muffa bianca e aree necrotiche sulle foglie e che necessita di prodotti anticrittogamici.



COMMENTI SULL' ARTICOLO