Semi di piante grasse

Evoluzione e caratteri comuni delle numerose specie di piante grasse

Le numerosissime specie di piante grasse, suddivise in diverse famiglie botaniche, sono originarie di territori aridi o subdesertici, e si sono pertanto evolute per poter vivere in condizioni proibitive, riuscendo a resistere a lunghi periodi di siccità. Pur con le notevoli differenze di forme, dimensioni e caratteristiche sono accomunate dall'aspetto di fusto e foglie, che risultano più spessi e carnosi della generalità delle specie vegetali, a causa di un particolare tessuto che li compone e che è in grado di assorbire ed immagazzinare la scarsa acqua che riceve, per poi utilizzarla al momento del bisogno. Per evitare al massimo respirazione e traspirazione hanno inoltre assunto forme particolari ed originali, ne esistono infatti a sfera, a rosetta, piatte. Alcune specie si sono ulteriormente trasformate, ed alle foglie hanno sostituito le spine, affidando la funzione clorofilliana al fusto. Le dimensioni sono in genere ridotte, ma non mancano specie che raggiungono notevoli dimensioni, specie tra le Agavaceae.
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Tecniche di riproduzione delle piante grasse: semina, talea, innesto

Germogli di pianta grassa Le piante grasse possono essere riprodotte sia con la semina, sia con i classici sistemi asessuati per talea ed innesto. L'utilizzo dei semi di piante grasse non è il metodo più semplice né quello più rapido, ma è quello che dà maggiore soddisfazione agli appassionati. Vi si ricorre in particolare per le succulente che non producono getti laterali e da cui non si potrebbero ottenere talee, se non deturpandole. Il metodo di riproduzione più semplice e veloce è quello per talee, che si ricavano dalle foglie o da porzioni di pianta. Il frammento reciso va lasciato asciugare qualche giorno e poi messo a radicare. La talea di pianta grassa attecchisce facilmente e in breve tempo dà vita ad un esemplare del tutto simile alla pianta madre. Per i cactus, costituiti da un semplice fusto, è necessario attendere che si formi naturalmente un germoglio, per poi staccarlo e piantarlo. La tecnica dell'innesto consiste invece nell'unire due o più piante per ottenere un solo esemplare, è un metodo particolarmente adatto per le Cactaceae. E' utile in caso di piante che stentano a crescere, o per salvare parti di una pianta malata.

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Quando e come porre a dimora i semi di piante grasse

Talee di pianta grassa Se si decide di riprodurre la nostra pianta attraverso la semina, occorre prima di tutto raccogliere i semi che la pianta produce dopo la fioritura e la fruttificazione. I semi di piante grasse si fanno asciugare e poi si conservano in un contenitore, in un luogo fresco e buio; se la pianta non è pronta per produrre fiori o è una specie sterile, è necessario acquistarli. Il periodo più adatto per procedere è in linea di massima tra gennaio ed aprile. Occorre preparare un semenzaio con un buon terreno, preferibilmente un composto specifico per piante grasse, che va setacciato e magari miscelato con sabbia fine. Si procede spargendo in modo uniforme i semi, poi si immerge il semenzaio in acqua tiepida per renderlo umido, si aggiunge uno strato di graniglia e si ricopre con una pellicola di plastica. Il tutto deve riposare in un ambiente luminoso, ma non al sole diretto, con una temperatura costante tra 18 e 21 °C, umido ma ben aerato, per evitare muffe e funghi. Quando le piantine cominciano a spuntare si toglie il telo e si riduce l'umidità, quando sono abbastanza grandi da essere maneggiate è il momento di trasferirle in vasetti singoli.


Semi di piante grasse: Di cosa ha bisogno una pianta grassa per svilupparsi

Germogli di piante grasse Le piante grasse non richiedono cure assidue ed impegnative, hanno solo bisogno di essere collocate in un ambiente adatto, il più possibile simile a quello d'origine. Pertanto la posizione ideale è soleggiata e calda, in un terreno ben drenato, al riparo da freddo intenso e soprattutto dall'umidità. Il pericolo maggiore per una pianta grassa è infatti rappresentato dai ristagni d'acqua, che provocano il marciume delle radici e dell'intera pianta. E' quindi meglio annaffiare poco, tanto più che le piante grasse, come detto, resistono bene a periodi più o meno lunghi di siccità. Per quanto riguarda la concimazione, le piante grasse non ne hanno particolarmente bisogno, ma è comunque bene somministrare un concime specifico per piante grasse, ricco in potassio e fosforo e povero in azoto, ad inizio primavera per favorire la ripresa vegetativa e la fioritura. Non vanno assolutamente concimate le piantine giovani, con radici ancora poco sviluppate.


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