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Le piante grasse possono essere riprodotte sia con la semina, sia con i classici sistemi asessuati per talea ed innesto. L'utilizzo dei semi di piante grasse non è il metodo più semplice né quello più rapido, ma è quello che dà maggiore soddisfazione agli appassionati. Vi si ricorre in particolare per le succulente che non producono getti laterali e da cui non si potrebbero ottenere talee, se non deturpandole. Il metodo di riproduzione più semplice e veloce è quello per talee, che si ricavano dalle foglie o da porzioni di pianta. Il frammento reciso va lasciato asciugare qualche giorno e poi messo a radicare. La talea di pianta grassa attecchisce facilmente e in breve tempo dà vita ad un esemplare del tutto simile alla pianta madre. Per i cactus, costituiti da un semplice fusto, è necessario attendere che si formi naturalmente un germoglio, per poi staccarlo e piantarlo. La tecnica dell'innesto consiste invece nell'unire due o più piante per ottenere un solo esemplare, è un metodo particolarmente adatto per le Cactaceae. E' utile in caso di piante che stentano a crescere, o per salvare parti di una pianta malata.
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Se si decide di riprodurre la nostra pianta attraverso la semina, occorre prima di tutto raccogliere i semi che la pianta produce dopo la fioritura e la fruttificazione. I semi di piante grasse si fanno asciugare e poi si conservano in un contenitore, in un luogo fresco e buio; se la pianta non è pronta per produrre fiori o è una specie sterile, è necessario acquistarli. Il periodo più adatto per procedere è in linea di massima tra gennaio ed aprile. Occorre preparare un semenzaio con un buon terreno, preferibilmente un composto specifico per piante grasse, che va setacciato e magari miscelato con sabbia fine. Si procede spargendo in modo uniforme i semi, poi si immerge il semenzaio in acqua tiepida per renderlo umido, si aggiunge uno strato di graniglia e si ricopre con una pellicola di plastica. Il tutto deve riposare in un ambiente luminoso, ma non al sole diretto, con una temperatura costante tra 18 e 21 °C, umido ma ben aerato, per evitare muffe e funghi. Quando le piantine cominciano a spuntare si toglie il telo e si riduce l'umidità, quando sono abbastanza grandi da essere maneggiate è il momento di trasferirle in vasetti singoli.
Le piante grasse non richiedono cure assidue ed impegnative, hanno solo bisogno di essere collocate in un ambiente adatto, il più possibile simile a quello d'origine. Pertanto la posizione ideale è soleggiata e calda, in un terreno ben drenato, al riparo da freddo intenso e soprattutto dall'umidità. Il pericolo maggiore per una pianta grassa è infatti rappresentato dai ristagni d'acqua, che provocano il marciume delle radici e dell'intera pianta. E' quindi meglio annaffiare poco, tanto più che le piante grasse, come detto, resistono bene a periodi più o meno lunghi di siccità. Per quanto riguarda la concimazione, le piante grasse non ne hanno particolarmente bisogno, ma è comunque bene somministrare un concime specifico per piante grasse, ricco in potassio e fosforo e povero in azoto, ad inizio primavera per favorire la ripresa vegetativa e la fioritura. Non vanno assolutamente concimate le piantine giovani, con radici ancora poco sviluppate.
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