La vanda angustifolia

La lavanda angustifolia: perché si chiama così, i suoi tanti usi

Il genere Lavandula, della famiglia delle Labiatae, comprende 39 specie di piante aromatiche perenni originarie del bacino del Mediterraneo. La più diffusa ed apprezzata è la Lavandula Angustifolia, comunemente chiamata semplicemente lavanda, o anche lavanda officinale, vera o spica. Il nome lavanda deriva con ogni probabilità dal latino lavare in riferimento all'uso molto antico di aggiungerlo all'acqua del bagno per profumarla e depurarla. E' conosciuta fin dalle epoche antiche e molto usata a scopo medicinale. I romani, ad esempio, la usavano, oltre che per detergersi, anche per ottenere un rimedio contro singhiozzo, dolori intestinali e nausea. Gli usi a cui si presta sono davvero tanti, dai suoi fiori si estraggono un olio essenziale dalle molte proprietà curative ed essenze per profumi e saponi, si fabbricano saponette naturali, candele vegetali, un'acqua floreale che profuma e rinfresca; facendoli seccare al sole si possono preparare sacchetti fai da te per profumare gli armadi e i cassetti, e tenere lontano gli insetti. I fiori freschi si usano anche in cucina canditi, aggiunti a prodotti dolciari o per aromatizzare cibi e bevande.
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Come è fatta e di quale ambiente ha bisogno per prosperare

Il coloratissimo fiore della lavanda angustifolia La lavanda angustifolia è un arbusto aromatico sempreverde, la cui altezza varia da 40 cm ad 1 metro, ha fusti eretti e fiorisce in genere da giugno fino all'autunno inoltrato, ma non è raro vederla fiorita anche in inverno. Le foglie sono persistenti, lanceolate, di colore verde grigiastro, lunghe 1-3 cm e larghe solo pochi mm e da tale caratteristica deriva il nome specifico angustifolia. I fiori hanno una corolla composta da 5 petali uniti alla base e inseriti in un calice a 5 sepali saldati tra di loro, sono grandi 9-12 mm e si riuniscono in numero di 6-10 nelle peculiari infiorescenze a spighe lunghe 3-8 cm, il colore è tra azzurro e lilla e sono dotati di un intenso profumo. E' una pianta mediterranea per cui preferisce gli ambienti a clima asciutto e temperature elevate, resiste infatti bene al caldo grazie ad un apparato radicale piuttosto esteso e alla fitta peluria di cui sono rivestite le foglie, ma sopporta anche abbastanza bene il gelo. Non ha particolari esigenze di terreno, non occorre che sia particolarmente fertile, va bene un qualsiasi terreno da giardino purché sia ben drenato. E' adatta anche alla coltivazione in vaso.

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Le sue esigenze colturali, quali interventi richiede

Tipici cespugli di lavanda La lavanda angustifolia è una pianta rustica e non necessita di grandi attenzioni, le annaffiature non devono essere né troppo abbondanti né troppo frequenti, lasciando che il terreno si asciughi tra un'irrigazione e l'altra, infatti resiste bene alla mancanza d'acqua e tollera poco un ambiente troppo umido, è pertanto meglio che il substrato resti asciutto per qualche giorno, piuttosto che impregnato d'acqua. Non ha esigenze particolari di fertilizzanti, gli fa comunque bene un po' di concime all'inizio della stagione vegetativa. La propagazione avviene sia per seme che per talea, ma il secondo sistema è sicuramente più pratico e veloce. Si procede in primavera o al termine dell'estate, recidendo talee di circa 10-15 cm che vengono messe a radicare in un miscuglio di torba e sabbia. Come interventi di manutenzione è utile eliminare i fiori quando appassiscono, per prolungare la fioritura, e potare tutta la chioma dopo la fioritura. La lavanda è soggetta a malattie provocate soprattutto da larve di insetti e da funghi, in particolare a causa dell'eccessiva umidità, in tal caso eliminare le parti colpite ed usare se necessario dei prodotti specifici.


La vanda angustifolia: Le numerose proprietà curative della lavanda angustifolia

Mazzetto di fiori di lavanda La lavanda angustifolia, come detto, è anche chiamata lavanda officinale perché sin dall'antichità veniva coltivata per le molteplici proprietà terapeutiche dei suoi fiori. In particolare le vengono riconosciute proprietà sedative, decongestionanti, analgesiche, antisettiche, antibiotiche, diuretiche, antispasmodiche e cicatrizzanti. Viene usata sia sotto forma di olio essenziale, rilassante per eccellenza, che si ricava dalla distillazione dei fiori, ma anche come infuso, compresse o integratori. L'olio essenziale può essere utilizzato, ad esempio, per aiutare a guarire da raffreddore e altre affezioni delle vie respiratorie inalandolo o aggiungendolo all'acqua dei classici suffumigi, per effettuare massaggi decontratturanti e per alleviare i dolori reumatici e artrosici, per combattere le infiammazioni della pelle di varia natura, le bruciature; qualche goccia frizionata sulla testa combatte il mal di testa, sparsa sul cuscino aiuta contro l'insonnia. Gli infusi e i decotti si utilizzano, oltre che come bevande rilassanti, per lavare ulcere e ferite, e sono molto efficaci contro i disturbi digestivi di origine nervosa.


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