Clematis armandii

Quanto annaffiare

La Clematis armandii è una pianta rampicante robusta e vigorosa. Le annaffiature che richiede devono essere frequenti e regolari e dipendono dall'età dell'esemplare e dalla stagione. Durante le stagioni calde primaverili ed estive necessita di abbondanti irrigazioni che possono variare da due o tre volte alla settimana fino a un'annaffiatura giornaliera: in particolare, quando nel mese di aprile comincia a fiorire, questa pianta ha bisogno di un maggiore apporto d'acqua. I suoi steli e anche i fiori sono ricettivi nei confronti dell'umidità e per questo motivo è consigliabile vaporizzare dell'acqua su tutta la porzione fuori terra per garantirle un livello di umidità costante, operazione che garantisce una fioritura più duratura nel tempo. Durante l'autunno e l'inverno, quando le temperature sono più rigide, la Clematis armandii ha bisogno di essere annaffiata solo una volta alla settimana in modo da garantirle un terreno sempre umido.
Fiori clematis armandii

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Come coltivarla

Siepe clematis sempreverde Coltivare la Clematis armandii non è un'operazione difficile a patto di rispettare alcune semplici regole. La propagazione avviene per talea o per divisioni dei cespi, le quali devono essere effettuate sempre con l'ausilio di forbici da giardinaggio accuratamente sterilizzate per evitare di provocare ferite esposte all'attacco di numerosi parassiti; i tagli devono essere sempre obliqui per favorire il corretto scolo dell'acqua. Durante il periodo compreso fra aprile e maggio è possibile procedere, prelevando da una pianta adulta le talee o i cespi che si desidera rinvasare; queste porzioni della pianta devono essere riposte in un vaso di dimensioni proporzionate alla grandezza degli steli recisi o all'apparato radicale separato dalla pianta di origine. Il terriccio per il rinvaso deve essere composto da una miscela morbida arricchita con materiali di spessa granulometria disposti principalmente sul fondo del vaso. Le nuove piantine devono essere rigorosamente poste all'aperto.

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Come e quando concimare

Fiore bocciolo clematis La Clematis armandii è una pianta che non necessita particolarmente di prodotti fertilizzanti ma è possibile somministrarli nel periodo della fioritura se si desidera ottenere un risultato estetico pari a quello delle piante che si propagano in natura. Fiori più grandi e dai colori intensi, possono essere ottenuti miscelando del concime liquido o granulare. Il fertilizzante in formula liquida deve essere addizionato all'acqua di irrigazione e abbondantemente diluito: può essere somministrato una volta ogni due o tre settimane e in quantità inferiori a quelle riportate sull'etichetta del prodotto. Per fornire un valido supporto alla Clematis armandii durante la stagione fredda è possibile porre sulla superficie del terreno del concime granulare a rilascio lento, in modo che alle radici della pianta non manchino mai i microelementi che la rendono maggiormente resistente alle malattie.


Clematis armandii: Esposizione e malattie

Fioritura pianta rampicante La Clematis armandii è soggetta all'attacco da parte di diversi parassiti, fra cui gli afidi e le forbicine. Gli afidi attaccano le parti più giovani e tenere della pianta ma possono essere debellati anche manualmente utilizzando un batuffolo di cotone; le forbicine solitamente si rivelano utili per eliminare le uova di altri parassiti ma se arrivano ad infestare la pianta devono essere combattute attraverso l'utilizzo di antiparassitari specifici. La Clematis armandii può essere attaccata anche dalle lumache che come gli afidi, infestano le parti verdi più tenere come le cime primaverili: le lumache lasciano una caratteristica scia di bava che segnala la loro presenza. Possono essere combattute attraverso l'utilizzo di insetticidi. La Clematis può anche sviluppare malattie fungine come il seccume o il mal bianco: la prima si manifesta con il precoce appassimento dei nuovi germogli mentre la seconda produce della muffa biancastra solitamente a livello del dorso delle foglie. Oltre a utilizzare dei prodotti specifici è necessario recidere le parti malate.



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