Coltivare l'edera

Cenni botanici e diffusione

L’edera (nome scientifico Hedera helix) è una pianta sempreverde a portamento rampicante ascritta alla famiglia Araliaceae. La sua diffusione è quasi del tutto cosmopolita e non c’è paese al mondo che non conosca l’edera. Il tronco principale può raggiungere dimensioni notevoli, si presenta verde scuro negli esemplari più giovani, mentre è marrone e duro in quelli più anziani. L’edera è una pianta molto longeva e sono stati registrati casi di esemplari che hanno abbondantemente superato i cento anni di età. Le foglie, carnose e lobate, sul lato superiore si presentano di un brillante verde scuro, mentre il lato inferiore è opaco e pallido. In tardo autunno compaiono dei piccoli fiori giallastri, rotondeggianti e disposti in infiorescenze ad ombrello, che daranno vita a dei frutti a forma di bacca di color nero a maturità ultimata.
Edera su un muro di cinta

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Miti e leggende sull'edera

Foglie di edera Secondo la leggenda, Zeus scagliò un fulmine sulla donna che avrebbe partorito Dionisio, il dio delle piante e del vino. Subito dopo la nascita, mentre il corpo della madre era in fiamme, comparvero dei fasci di edera che trassero in salvo il neonato. Da quel momento in poi l’edera divenne il simbolo di questo dio, e fu consacrata con il nome di perikiosos (letteralmente "colui che avvolge le colonne"). Inoltre l’edera rappresenta per questo dio anche il dualismo di cui è composto; essa cresce in zone fredde e riparate dall’ombra, in contrapposizione con la vite (altra pianta simbolo di Dionisio) che ha bisogno di caldo e sole. In molti paesi europei l’edera è simbolo di fertilità e sovente veniva regalata agli sposi o appesa sull’uscio delle case per allontanare la negatività. Attualmente il significato principale che si è tramandato nei secoli, vuole l’edera come simbolo di fedeltà, amore e abbracci degli innamorati.

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Coltivare l'edera: cure e consigli

Casa completamente avvolta dall'edera La coltivazione dell’edera richiede pochi accorgimenti, dal momento che si tratta di una pianta facilmente adattabile e resistente anche a temperature basse. La riproduzione si ottiene facilmente per talea, mediante un rametto prelevato dalla pianta madre e tenuto in acqua per alcuni giorni. A radicazione avvenuta si può piantare in giardino o in un ampio vaso (se si vuole tenere l’edera in vaso è bene ricordare che bisogna procurarsene uno capiente e robusto). Andrà benissimo qualunque tipo di terreno ben drenato, purché non sia eccessivamente calcareo. L’edera cresce rigogliosa in zone poco esposte alla luce diretta del sole, ma se non è possibile garantirgli una locazione all’ombra, allora bisogna controllare spesso la pianta nei periodi estivi e tenere il terriccio ben umido per evitare disidratazioni. La potatura, effettuata in autunno mediante tagli netti, aiuterà ad infoltire la pianta e ad evitare che si espanda troppo (ricordiamoci che l’edera è una pianta infestante a rapido sviluppo, quindi va controllata).


Usi e curiosità

Fiori di edera L’edera ha proprietà benefiche sulla pelle, ed è utilizzata da secoli per la realizzazione di unguenti, cremi e decotti. Le sue proprietà drenanti e decongestionanti sono concentrate soprattutto nelle foglie, ed è possibile acquistarne gli essiccati presso erboristerie specializzate. Va comunque precisato che l’edera è una pianta velenosa e, sebbene venisse utilizzata anche per la cura di alcune malattie, il suo uso è solo ed esclusivamente esterno. Anche le bacche sono estremamente velenose, sia per l’uomo che per gli animali, grazie alla presenza di alcune saponine e alla tossina chiamata ederina, che provoca gravi danni a carico dell’apparato digerente (vomito, diarrea, dolori all’addome, ulcere orali). Gli unici animali in grado di tollerare la velenosità dell’edera sono gli uccelli (ghiotti delle bacche di edera) e alcuni tipi di insetti.



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