Il Glicine ama abitare ambienti temperati e dove vi sia un corretto ricambio d'aria; tuttavia, ambienti freddi o umidi non possono in alcun modo danneggiare questa pianta, naturalmente originaria di zone del Giappone dove gli inverni sono eccessivamente rigidi. Per fare in modo che il Glicine in vaso cresca rigoglioso e ulteriormente forte l'operazione più importante e alla quale prestare una scrupolosissima attenzione è la potatura, eseguibile durante l'inizio dell'inverno e dell'estate: si procede accorciando tutti i rami che sono cresciuti più in fretta degli altri avendo cura di non tagliare le gemme. La potatura estiva è quella che ha maggiore rilevanza sulla salute della pianta e ha la funzione di mantenere una crescita equilibrata e far sì che le sostanze nutritive arrivino a tutti i rami e ai fiori.
Il Glicine in vaso necessita di un costante apporto di elementi nutritivi poiché un vaso può sempre contenere un quantitativo di terra estremamente limitato rispetto ai bisogni fisiologici della pianta e tale substrato tende a impoverirsi facilmente, specialmente a causa delle annaffiature che prevedono l'utilizzo di acqua fortemente calcarea. Prima di riporre in vaso il Glicine è necessario comporre la prima miscela di terriccio morbido misto a fertilizzante per aiutare la pianta ad adeguarsi alla sua nuova dimora e attecchire molto velocemente. Dalla primavera, solitamente il periodo preferito per i rinvasi, fino ad autunno inoltrato, il fertilizzante deve essere somministrato settimanalmente nella formula granulare e a lenta cessione, meno aggressivo nei confronti del sensibile apparato radicale.
Pur trattandosi di un rampicante estremamente resistente, il Glicine in vaso può essere interessato dall'attacco di molteplici parassiti. I suoi principali nemici naturali sono gli afidi, il ragnetto rosso e la cocciniglia: ciascuno di questi parassiti è ben visibile a occhio nudo durante il giorno o dopo le piogge poiché l'umidità spinge i parassiti a uscire allo scoperto. I metodi di rimozione possono essere manuali, utilizzando un semplice batuffolo di cotone imbevuto in acqua o latte, oppure in forma di vaporizzazioni di prodotti antiparassitari altamente specifici. Quando il glicine è attaccato dal parassita può presentare diversi segni di insofferenza quali, la perdita del fogliame e dei fiori, ingiallimento, imbrunimento o ferite evidenti dalle quali fuoriesce la linfa. È necessario eseguire controlli regolari per scongiurare il pericolo di nuove infestazioni. Il Glicine deve essere riposto sempre in un luogo asciutto, ventilato e rivolto verso una fonte di luce diretta: questa semplice accortezza limita i possibili danni causati alla pianta attraverso operazioni di coltivazione scorrette.
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