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Essendo una pianta di origini africane, la piombaggine viene più di frequente coltivata in spazi riparati, per poter preservare la pianta dai più rigidi inverni. La piombaggine necessita quindi di una posizione riparata, ma anche, allo stesso tempo, luminosa e con la possibilità di ricevere illuminazione diretta. Nel periodo estivo questa esposizione favorirà la necessità di annaffiature regolari, per non lasciare mai il terreno completamente asciutto, mentre nel periodo invernale tali piante entreranno in riposo vegetativo e avranno necessità di minore acqua per poter essere mantenute in salute. In ogni caso, sono da evitare i ristagni idrici, che potrebbero far marcire le radici, mente una decisa potatura autunnale è utile per rinforzare la pianta e donarle un aspetto migliore, ma anche una maggiore resistenza contro i parassiti e le malattie fungine.
La piombaggine è una pianta resistente: nonostante le sue origini africane è in grado di adattarsi ai climi europei, purché la pianta stessa non sia esposta ad eccessivi venti o temperature troppo basse. Tuttavia, il tallone d'Achille della piombaggine risiede nel rischio di contagio da parte di parassiti quali gli afidi e la cocciniglia. La loro presenza può essere individuata tramite l'osservazione delle foglie, sulle quali compariranno dei piccoli puntini sparsi sulle pagine. In caso di infestazione occorre intervenire con prodotti specifici ed assicurarsi che i parassiti vengano debellati completamente, per evitare il rischio che la diffusione possa riprendere, sottraendo energie alla pianta ed indebolendola. Se invece l'infestazione è agli stadi iniziali e molto limitata sarà possibile intervenire tramite un batuffolo di cotone imbevuto di alcol, avendo però cura di eliminare ogni traccia dei parassiti.
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