Prendersi cura del Plumbago non richiede la conoscenza di particolari tecniche di coltivazione. Per poter ottenere ottimi risultati, bisogna tuttavia tenere conto che il Plumbago è un tipo di pianta che si adatta bene alle zone dove il clima è mite e temperato. La pianta infatti non sopporta il freddo e il gelo per cui, alla prima comparsa di temperature rigide e piogge copiose, si renderà opportuno provvedere a spostarla in luoghi asciutti e riparati. In quel periodo la pianta si presenterà già senza fiori, poiché il tempo di fioritura si conclude nel mese di ottobre. È pure consigliabile tenerla lontano dalle correnti d’aria che potrebbero spezzare i fragili rami della pianta e far cadere i petali dei piccoli fiori. Nei mesi freddi si potrà rendere necessario proteggere la pianta con una pacciamatura di foglie secche. Per quanto riguarda la potatura, dovrà essere effettuata durante determinati periodi dell’anno. In genere la si effettua in autunno oppure ogni volta che i rami si presentano appassiti. Come si pota il Plumbago? Occorrerà eliminare con apposite cesoie i rami secchi sfoltendo la pianta in più punti. Crescerà così in modo più rigoglioso e si svilupperà meglio.
Il Plumbago per crescere in maniera ottimale deve essere concimato facendo uso di particolari prodotti che si trovano in commercio, adatti per le piante da fiore. Le piante rigogliose di fiori necessitano di elementi fondamentali, quali fosforo, azoto e potassio che ne favoriscono lo sviluppo e prolungano il periodo di fioritura. È necessario concimarle almeno una volta al mese per poi diminuire la somministrazione nel periodo di maggior fioritura. La carenza di fiori e l’ingiallimento delle foglie sono sintomi della presenza di poca quantità di azoto. Un buon fertilizzante per piante da fiori dovrà contenere anche gli altri microelementi, quali zinco, rame, ferro e magnesio che l’aiutino a crescere meglio. Un terreno, a prescindere se sia già ricco di sali minerali presenti in natura, ad ogni modo richiede sempre la somministrazione di un fertilizzante specifico. Sarebbe opportuno scegliere tra quelli liquidi che, a differenza dei prodotti chimici in granuli, i quali rilasciano le proprie sostanze nutritive a rilento, sono più veloci da assorbire. Il rinvaso del Plumbago si effettuerà all'inizio della primavera utilizzando un vaso dotato di foro per il drenaggio dell’acqua.
La pianta di Plumbago predilige luoghi illuminati e soleggiati, ma non i raggi diretti del sole che le potrebbero causare danni irreparabili. Le foglie e i rami tendono infatti a bruciarsi quando il sole è forte e le temperature sono torride. È bene sapere che la luce e la presenza del sole favoriscono la fioritura del Plumbago. Se la pianta invece viene esposta in una zona ombreggiata c’è il rischio che il Plumbago non fiorisca o produca pochi fiori. Anche l’abbondanza di acqua può provocare danni alla pianta ed in particolare il marciume delle radici e la comparsa di funghi e malattie. Infatti, nel caso in cui il sottovaso della pianta risultasse sempre colmo di acqua, è possibile la comparsa di muffa sulle foglie e sulle gemme. Tra le malattie alle quali è soggetto il Plumbago, quella che si manifesta con una certa regolarità, soprattutto in presenza di temperature alte e climi afosi, è data dall’attacco del cosiddetto ragnetto rosso. Se invece sulla pianta compaiono piccoli insetti biancastri-verdastri potrebbe trattarsi di afidi o pidocchi. In entrambi i casi occorrerà somministrare alla pianta uno specifico prodotto acquistabile presso i negozi di giardinaggio e nei vivai.
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