Melograno - Punica granatum

Generalità

Il melograno appartiene alla famiglia delle Punicacee, al genere Punica ed alla specie granatum. È un arbusto particolarmente cespuglioso, alto fino a 5 m, con un tronco tortuoso, screpolato e ramificato con una corteccia grigio-rossa, i rami sono spinescenti; possiede una notevole attività pollonifera. La radice principale è fittonante, da questa si dipartono radici laterali ramificate in grado di esplorare un ampio volume di terreno. Le foglie sono caduche, piccole, allungate, coriacee, opposte ed intere; da giovani sono di colore rosso, mentre quando crescono diventano verdi scure. I fiori generalmente sono di colore rosso, ermafroditi, singoli o riuniti in gruppo alla sommità dei germogli o dei rami di un anno. La ripresa vegetativa, che si manifesta con l’emissione delle foglie, solitamente si verifica nei mesi di aprile e maggio, mentre la fioritura avviene dopo oltre un mese ed è molto lunga, infatti si protrae tra giugno e metà luglio. È una specie autosterile per cui necessità di impollinatori, l’impollinazione è entomofila. Il frutto è una bacca, detta anche balausta, di consistenza molto robusta, con buccia molto dura e coriacea, ha forma rotonda o leggermente allungata ed un diametro variabile da 5 a 12 cm. Il frutto ha diversi loculi interni che ospitano i semi, detti arilli, che possono essere più di 600 per ogni bacca; il sapore è acidulo.
Melograno con frutti

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Clima e terreno

melograno Il melograno preferisce i climi temperato caldi e subtropicali, in questi ambienti è in grado di svilupparsi e di produrre abbondantemente; le temperature invernali inferiori ai – 10 °C sono pericolose per la pianta. È in grado di adattarsi ai terreni poveri, salini e calcarei, ma predilige quelli freschi, profondi, fertili e ben drenati, mentre rifugge i suoli pesanti e compatti in quanto risulta sensibile all’asfissia radicale. Il melograno è originario del Medio Oriente, da lì si è diffuso nel bacino del Mediterraneo. In Italia è coltivato al meridione, sia in pianura che in collina fino ad un’altitudine di 600 m, però va esposto in zone soleggiate e riparate.

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Varietà

varietà melogranoLe cultivar di melograno presenti nel mondo sono numerose e vengono classificate secondo il contenuto di acido citrico in zuccherine o dolci, agrodolci ed acide. Solo le varietà a semi soffici sono di interesse commerciale, mentre i frutti di quelle che producono semi duri non sono eduli.

Le cultivar più precoci maturano ad agosto, mentre quelle tardive nei mesi di ottobre e novembre.

Le varietà maggiormente coltivate nel nostro Paese sono zuccherine ed agrodolci, tra cui si segnalano: Melograno Dolce, Dente di Cavallo, Neirana, Profeta Partanna, Selinunte, Ragana, Racalmuto e Alappia. Esiste una varietà nana del melograno, Punica granatum nana, caratterizzata da dimensioni molto più contenute in ogni parte della pianta; i frutti inoltre non sono commestibili, privi di dolcezza sono acidi ed astringenti. Questa cultivar è normalmente utilizzata per i bonsai, come piccola pianta decorativa da vaso, a scopo ornamentale e per la formazione di siepi o bordure.


Tecniche di coltivazione

Il melograno si moltiplica prevalentemente per talea, impiegando rami di 1-2 anni sottoposti ad un trattamento con ormoni per favorirne la radicazione. Oltre che per talea il melograno si può propagare per margotta, polloni radicati, propaggine, micropropagazione e talvolta per seme, in quest’ultimo caso le piante vengono innestate l’anno successivo la messa a dimora. La forma di allevamento maggiormente utilizzata è il cespuglio, che asseconda lo sviluppo naturale dell’arbusto, i sesti d’impianto adottati sono 4 X 4-5 m con una densità superiore a 500 piante/ha. L’entrata in produzione della specie si verifica al 5°-6° anno, protraendosi fino all’età di 20-25 anni. Con la potatura vanno asportati i polloni, i rami secchi o deperiti e le formazioni fruttifere che hanno prodotto l’annata precedente allo scopo di favorire la fruttificazione dell’anno; se si coltiva a scopo ornamentale gli interventi sono finalizzati all’ottenimento della forma desiderata.

La concimazione viene effettuata a fine inverno distribuendo del letame maturo oppure un concime ternario complesso. Nel caso di coltura specializzata l’irrigazione è indispensabile in quanto si favorisce la precoce entrata in produzione, impedendo le spaccature dei frutti e raggiungendo produzioni più elevate, fino a 300-350 q/ha. La raccolta avviene manualmente in diversi stacchi quando l’epidermide assume sfumature rosse più o meno intense a seconda della varietà e dell’ambiente.


Parassiti

Il melograno è attaccato da pochi parassiti, tra quelli vegetali possono provocare danni i marciumi radicali nel caso si verificassero dei ristagni idrici, mentre tra i parassiti animali si ricordano alcuni acari, nematodi ed insetti. I fitofagi che possono diventare pericolosi sono le farfalle del melograno e la mosca della frutta. Una volta che è avvenuto il superamento della soglia d’intervento è possibile trattare con degli insetticidi, tenendo conto dell’eventuale presenza degli insetti utili.


Melograno - Punica granatum: Proprietà

melograno Il melograno è un frutto costituito da chicchi rossi e succosi, piuttosto aspri e dalle dimensioni ridotte. E’ un alimento ricco di acqua, vitamine e Sali minerali e per questo particolarmente adatto a chi segue una dieta in quanto il contenuto calorico è decisamente limitato. Questo simpatico frutto è ricco anche di antiossidanti e di minerali come il calcio, il ferro, il magnesio, il manganese, lo zinco e il fosforo. E’ risaputo che il melograno svolga anche un’azione antitumorale ostacolando la formazione di metastasi. Tra le proprietà del frutto ritroviamo anche la capacità del melograno di proteggere la pelle dai raggi solari se assunto con regolarità, riduce il rischio di arteriosclerosi, è un anticoagulante naturale, abbassa il colesterolo e grazie a tutti questi fattori, migliora di fatto il benessere dell’invididuo.


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