L’albero della noce moscata preferisce i climi tropicali umidi, però è in grado di adattarsi anche a quelli subtropicali; va tenuto presente che non tollera le basse temperature, infatti se scendono al di sotto dei 10 °C la pianta ne risente negativamente. Le esposizioni migliori sono gli ambienti completamente soleggiati. La noce moscata predilige i terreni sciolti, fertili, ben drenati e con un buon contenuto di sostanza organica, però vegeta bene anche sui suoli vulcanici, mentre rifugge quelli compatti in quanto sono soggetti ai ristagni idrici. È una specie originaria dell’Indonesia, è diffusa anche nelle zone tropicali dell’America Centrale, soprattutto nelle Antille, mentre la principale area di produzione si concentra nelle isole Molucche.
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La noce moscata si moltiplica per seme o per talea in primavera, nel primo caso la germinazione è rapida però la fioritura avviene anche dopo quindici anni; mediante la propagazione per talea si anticipa di qualche anno la messa a frutto, però l’inconveniente è rappresentato dai costi elevati.
La potatura consiste nell’eliminazione dei rami secchi, danneggiati e di quelli che si sviluppano all’interno della chioma creando ombreggiamenti. La concimazione viene effettuata prima dell’impianto ed annualmente apportando del letame maturo. In assenza di precipitazioni la pianta necessita di irrigazioni, tramite le quali bisogna mantenere il terreno leggermente umido, se si eccede si possono verificare dei ristagni idrici. La noce moscata è una pianta poco soggetta ad attacchi di parassiti, nei terreni argillosi bisogna assicurare un rapido sgrondo delle acque in modo da evitare i ristagni idrici ed il successivo instaurarsi dei marciumi radicali.La noce moscata matura anche tre volte all’anno se le condizioni climatiche sono favorevoli, l’epoca ottimale di raccolta si ha quando i frutti virano dal verde al giallo e si aprono in due parti.
La raccolta viene effettuata manualmente oppure mediante delle canne di bambù che provocano la caduta dei frutti, in seguito il macis e la noce moscata si separano a mano, quest’ultima si pone ad essiccare. È importante immergere i semi nella calce viva in modo da impedirne la germinazione in futuro. La noce moscata viene grattugiata prima dell’utilizzo perché l’olio essenziale volatile sprigiona tutto il suo aroma caratteristico.La noce moscata ed il macis possiedono proprietà digestive, rubefacenti, carminative ed antinfiammatorie. Se assunta a piccole dosi è utile per contrastare la flatulenza, la diarrea, le fermentazioni intestinali, i gonfiori addominali, il vomito, le bronchiti, la nausea, l’insonnia ed i reumatismi. La noce moscata contiene un olio grasso da cui si ottiene il burro di noce moscata e l’olio essenziale costituito da sostanze terpeniche e da miristicina, quest’ultima provoca l’effetto allucinogeno della spezia. La noce moscata, se assunta in dosi eccessive, causa allucinazioni, euforia, sonnolenza e nei casi peggiori può condurre alla morte. L’uso di questa spezia è fortemente sconsigliato per le donne in gravidanza in quanto può provocare contrazioni dell’utero anche se consumata in bassissime dosi.
Il sapore della noce moscata è dolciastro, mentre quello del macis è più amaro. In cucina nei Paesi europei viene utilizzata per aromatizzare cavolfiore, patate bollite, passati di verdura, zuppe di molluschi, stufati e pasticci di carne, dessert al formaggio, piatti a base di uova, dolci al miele, dessert alla frutta, torte ai canditi, macedonie, gelati, budini e mascarpone. La noce moscata anche entra nella preparazione di salse come la besciamella e la salsa alle cipolle, nei ripieni di ravioli e nei sughi per la pasta.
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