Bonsai serissa

Bonsai serissa variegata

La serissa è una pianta originaria dell’oriente, è arbustiva e fa parte delle rubiaceae, una grande famiglia che comprende oltre cinquemila specie diverse. Di solito questa pianta è usata per creare dei graziosi giardini rocciosi nei suoi paesi d’origine, mentre da noi è conosciuta solo per il suo uso come bonsai. Ha foglie piccole, di un verde brillante che hanno un forte odore, fastidioso se le foglie si spezzano; dall’inizio della primavera fino alla fine dell’estate produce delle grandi infiorescenze bianche o rosa, molto belle da vedere e per questo ornamentali in appartamento, ma anche all’esterno. La corteccia della serissa è marrone e ruvida. L’unica differenza del bonsai di serissa variegata rispetto agli altri bonsai di serissa è che le foglie sono, appunto, variegate, ossia sono verdi ma hanno i bordi e le venature più chiare, elemento che rende questa varietà ancora più decorativa.
Un bonsai di serissa variegata

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Bonsai serissa coltivazione

Un bonsai di serissa fiorito La coltivazione di un bonsai serissa richiede molta attenzione. Innanzitutto bisogna sapere che questa pianta non ama essere spostata frequentemente, soprattutto se questi spostamenti comportano sbalzi di temperatura. Dunque conviene scegliere il posto migliore e poi lasciarla sempre lì. La serissa ha bisogno di stare in zone soleggiate, ma non a diretto contatto con i raggi solari; se la si tiene in casa, d’estate la si può spostare all’esterno, sempre che non faccia troppo caldo, anche se in realtà la serissa non teme il caldo, ma il freddo e le temperare al di sotto dei dieci gradi. Altra operazione fondamentale da svolgere è la potatura: va fatta a inizio primavera per contenere la chioma del nostro bonsai e darle la forma desiderata. Durante il resto dell’anno, ad eccezione del periodo della fioritura, bisogna solo eliminare le parti e i fiori secchi e spuntare appena i germogli verdi di tanto in tanto.

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    Bonsai serissa cure

    Rami fioriti di serissa Un bonsai di serissa ha bisogno di stare in un ambiente umido, dunque bisogna provvedere a regolari e abbondanti annaffiature. Il substrato deve essere sempre un po’ umido, ma mai inzuppato d’acqua. I ristagni idrici, infatti, potrebbero danneggiare il bonsai irreparabilmente. Per evitare ciò, basta fare attenzione alla preparazione del terreno: si può formare un buon terriccio drenante unendo della torba con della sabbia e dell’argilla. In alternativa si può sempre usare uno strato di akadama, materiale drenante per eccellenza e adatto proprio ai bonsai. Per mantenere la giusta umidità della pianta, conviene anche vaporizzare le foglioline ogni giorno; una volta al mese è poi opportuno fornire del concime specifico mischiato con l’acqua dell’irrigazione, ma senza mai esagerare perché è una pianta molto delicata. Ogni tre anni circa il bonsai di serissa va rinvasato, cambiando il terriccio.


    Bonsai serissa curiosità

    Una pianta di serissa al naturaleUna normale pianta di serissa a carattere arbustivo è molto facile da propagare per talea, asportando porzioni semilegnose dell’esemplare da piantare poi in un terriccio composto da sabbia e torba. Nel caso di un bonsai di serissa le cose sono un po’ diverse, si tratta di operazioni complicate. Se si vuole un altro bonsai, conviene comprarne un altro. Come tante altre piante arbustive orientali, anche la serissa è molto resistente agli attacchi di parassiti e malattie, è davvero raro che ne sia colpita. L’unico serio problema potrebbe essere rappresentato dalle foglie che tendono a seccarsi facilmente. Per scongiurare questo pericolo, basta vaporizzarle costantemente e applicare ogni due mesi circa un prodotto specifico per questo tipo di problemi. Un altro problema sono le infezioni fungine, frequenti se si annaffia troppo la pianta: un bonsai di serissa necessita una costante umidità, ma bisogna trovare l’equilibrio giusto con le irrigazioni.




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