Il gusto di arredare la nostra dimora con delle piante è un qualcosa di molto antico, risalente di certo (ma forse era anche precedente) alla cultura degli antichi Romani, i quali predisponevano la costruzione delle loro case proprio per lasciare degli angoli interni leggermente illuminati in modo da piantare alcune piante. E già allora si parlava di piante decorative, perché erano scelte soprattutto piante da fiore per dare colore ed essere piacevoli. Lungo i secoli questo gusto è rimasto pressoché intatto, tanto che al giorno d’oggi quasi ognuno di noi ha almeno una piantina sul balcone di casa. Ovviamente con l’accrescimento della cultura botanica e con le varie tecniche scoperte, si è cominciato a capire quali sono le specie vegetali più adatte alla vita in casa, ovvero quelle specie che possono resistere a temperature pressoché costanti, elevata umidità relativa e relativamente poca illuminazione ed aerazione. In effetti, anche per noi esseri umani, le condizioni termo igrometriche (questa è la parola tecnica con cui si definiscono le condizioni di temperatura, umidità, saturazione, ecc.) di un appartamento sono decisamente diverse da quelle all’aria aperta, e da ciò si può capire come esistono specie vegetali adatte alla casa ed altre no.
FICUS GINSENG MINI IDEALE PER TERRARIUM, Pianta vera Prezzo: in offerta su Amazon a: 9,9€ |
Tra le tantissime piante classificate come “da appartamento”, in questo articolo ci concentriamo su una specie che è stata studiata per secoli proprio per renderla perfetta per la vita in casa, ed oggi è diffusissima a livello mondiale oltre che apprezzata per le sue qualità: il ficus bonsai. Chiariamo immediatamente che il bonsai non è una specie vegetale come molti credono, essa invece è una tecnica di coltura che punta a contenere le dimensioni della pianta in modo da avere poi esemplari “nani”; in teoria questa tecnica è applicabile ad ogni pianta, ma in realtà ce ne sono alcune che, ovviamente, si prestano meglio ed una di queste è il ficus, una famiglia di piante anche di dimensioni “normali”, tanto che ne mangiamo anche i frutti nel caso del fico d’India. L’adattabilità alla versione bonsai non è dovuta solo alla ricezione della tecnica suddetta, ma anche all’adattabilità poi alla vita in casa, in quanto è chiaro che una pianta di ridotte dimensioni è destinata ad arredare un appartamento o comunque un interno. Non solo, la tecnica bonsai “forza” la pianta a piccole dimensioni, quindi c’è bisogno di una specie forte contro clima e malattie, perché la forzatura la renderà comunque più debole.
Il bonsai di ficus ha bisogno di una cura attenta ma non specialistica, quindi alla portata di tutto; del resto è esattamente questo uno dei motivi per cui è una delle più diffuse piante d’appartamento del mondo. I maestri giapponesi e cinesi (inventori della tecnica bonsai) ci insegnano che per il bonsai di ficus è importante annaffiare con regolarità quando notiamo che il terreno si è asciugato; ciò dipende molto dalle condizioni ambientali della nostra casa, ma genericamente possiamo dire che d’estate si tratta di annaffiatura quotidiana, mentre d’inverno può ridursi anche ad una annaffiatura ogni due settimane. Altra cosa: molti lettori avranno notato di certo che il vaso che contiene la pianta bonsai è di dimensioni ridotte (fa parte della tecnica), quindi vuol dire che la quantità di terra è bassa e che sarà necessario integrare con la concimazione molte delle risorse necessarie alla pianta. Considerando che il riposo vegetativo si concentra nelle stagioni di primavera ed estate, quando la pianta ha più forza di crescita e quindi necessita delle risorse. La tecnica con pesi e tiranti è invece da veri esperti del settore bonsai e non può rientrare nella nostra tradizione perché è normale che ciò imponga conoscenze più elevate e soprattutto una grande esperienza.
COMMENTI SULL' ARTICOLO