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Il rabarbaro rapontico preferisce i climi temperati freddi, però si adatta anche a quelli temperati; è in grado di sopportare temperature di diversi gradi al di sotto dello zero, mentre i climi caldi ed aridi del Mediterraneo sono poco graditi in quanto inducono alla prefioritura che provoca un arresto dello sviluppo. Le esposizioni migliori sono gli ambienti completamente soleggiati, però vegeta bene anche in aree parzialmente ombreggiate. Il rabarbaro europeo predilige i terreni sciolti, di medio impasto, profondi, fertili, abbastanza umidi e freschi, ben drenati, ricchi di sostanza organica e subacidi o neutri, mentre rifugge i suoli compatti in quanto risultano soggetti ai ristagni idrici. Questa specie è originaria del Caucaso e degli Urali, attualmente viene coltivata in Francia, Inghilterra ed Austria, in minor misura nel nord Italia.
Il rabarbaro europeo si suddivide in tre tipi di cultivar in base al colore dei piccioli fogliari e della polpa: picciolo e polpa verdi, picciolo rosso e polpa verde, picciolo e polpa rossi. Le varietà appartenenti al primo gruppo sono poco coltivate in quanto caratterizzate da un’elevata acidità, mentre le altre sono più diffuse perché presentano un sapore più amaro e meno acido.
Il rabarbaro rapontico si moltiplica per seme e per divisione di cespi. La semina può avvenire direttamente in campo ad inizio primavera, però i tempi della germinazione sono piuttosto lunghi, ed in semenzaio in autunno. La divisione dei cespi, la tecnica più praticata, consiste nel prelevare delle piccole porzioni di rizoma, provviste di almeno una gemma, mettendole a dimora direttamente in piena terra, oppure in vivaio in modo da ottenere piantine pronte ad essere trapiantate in autunno o ad inizio primavera.Il rabarbaro rapontico viene coltivato in pieno campo, negli orti e nei giardini famigliari prevalentemente a scopo alimentare. Il letto di semina necessita di lavorazioni profonde e di essere ben affinato per garantire un buon sviluppo del rizoma. Le distanze d’impianto tra le file sono di 2 m e sulla fila di 0,8-1 m, con un investimento variabile tra 5000 e 6250 piante ad ettaro.
Il controllo delle erbe infestanti si esegue effettuando delle scerbature manuali nel caso di orti o giardini famigliari, mentre nel caso di coltivazioni in pieno campo si ricorre a delle sarchiature tra le file. La concimazione si esegue durante la preparazione del letto di semina apportando del letame maturo, mentre l’azoto si somministra alla ripresa vegetativa. Questa pianta è sensibile alla siccità, per cui durante l’estate è necessario ricorrere all’irrigazione, lasciando asciugare il terreno tra un intervento e l’altro. Il rabarbaro europeo è una pianta poco soggetta ad attacchi di parassiti, tra i funghi si ricordano l’antracnosi ed i marciumi radicali, che si instaurano in condizioni di ristagni idrici, mentre gli insetti più pericolosi sono gli afidi.Nel mese di maggio vanno eliminate le infiorescenze a pannocchia per fare in modo che le sostanze nutritive siano indirizzate prevalentemente al rizoma. La raccolta avviene a partire dal secondo anno di coltivazione, in primavera (in estate è già tardi perché aumenta il contenuto di acido ossalico nei piccioli), per quanto riguarda i piccioli, che vengono separati dalle foglie; è importante lasciare sulla pianta almeno il 30 % della superficie fogliare in modo da garantire l’attività fotosintetica. I rizomi si raccolgono in autunno non prima del quarto anno di coltivazione, in seguito vanno ripuliti dal terreno, affettati a piccoli pezzi e posti ad essiccare.
Il rabarbaro rapontico più o meno ha le stesse proprietà medicinali del rabarbaro cinese, però quest’ultimo possiede un’azione decisamente superiore. Principalmente viene utilizzato come rinfrescante, lassativo e digestivo perché i piccioli contengono acido ossalico; inoltre questa pianta è ricca in vitamina C, calcio e potassio. In cucina i rizomi vengono utilizzati per aromatizzare i liquori, mentre i piccioli si impiegano per la preparazione di marmellate ed in Inghilterra vengono consumati con piatti di insalate miste.
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