Alla fine del precedente paragrafo abbiamo fatto un accenno sulla possibile origine del barbecue; in realtà quello era un riferimento un po’ inventato, dato che, se anche una lontana origine come concetto di barbecue e cottura potrebbe legarsi ai focolari della cultura europea mediterranea, tutti sanno che il barbecue è nato e negli Stati Uniti d’America. Circa vero la metà degli anni Settanta (perciò praticamente quaranta anni fa tondi) cominciò a serpeggiare tra la gente americana la felice abitudine di riunirsi con amici e familiari in pranzi e cene che si sviluppavano intorno alla cottura dei cibi al barbecue, tanto amati dagli abitanti delle terre oltre oceano. Si parla quindi di salsicce, bistecche, crostacei e tutto quel cibo che assume un tono particolare se cotto sul fuoco vivo ma soprattutto se siamo noi a controllarlo insieme ai nostri amici. Infatti non è tanto il metodo di cottura a decretare il continuo successo del barbecue, bensì lo è la capacità di riunire le persone in un clima sereno ed allegro, perché il cibarsi porta allegria e farlo all’aperto ed in piedi infonde un senso di leggerezza raro e coinvolgente. Proprio per questo nei film, telefilm e serie tv americani non è affatto raro imbattersi in scene di barbecue tra protagonisti.
Dato che il barbecue è approdato sul red carpet del successo mondiale già decenni fa, c’è stato tutto il tempo per una sua evoluzione, soprattutto di forme e materiali. Tutto questo è dovuto all’avanzare della tecnologia, ma anche al fatto che, diffondendosi in tutto il mondo, è stato anche un po’ il barbecue a doversi adattare alle culture in cui approdava, soprattutto le più antiche e tradizionali. Qualche esempio per chiarirci le idee. Gli americani amano le cose grandi ed enormi, ed è così che sono il loro barbecue, dato che non hanno mai problemi di spazio. Ma in Giappone non potrà mai essere così, quindi si ricorre magari al barbecue pieghevole da balcone. Idem in Germania, dove si è più austeri e meno guasconi, di certo non si vedranno enormi barbecue nei giardini privati. In questo stato di cose si inquadra un particolare materiale, relativamente moderno, che va a formare i barbecue più recenti e diffusi: l’acciaio. L’acciaio è un materiale dalle enormi potenzialità, che (ma non vogliamo affatto essere denigratori, è solo un dato di fatto) risulta quasi sprecato per il barbecue: ha doti di resistenza meccanica ed al calore molto elevate, inoltre ciò induce alcuni costi soprattutto per le lavorazioni. Però è utilizzatissimo perché regge anche lo stile minimalista, che in alcune culture va per la maggiore. Ed inoltre è sottoponibile a tante lavorazioni superficiali che lo rendono accettabile esteticamente.
L’acciaio è certamente più costoso di materiali più comuni, come ad esempio il ferro; esso infatti è una lega di ferro e carbonio (di circa 2 – 3 punti percentuali) che riesce ad acquistare enormi proprietà grazie a particolari trattamenti ad alte temperature. Ma questo non ci deve far pensare che sia un materiale economicamente proibitivo; anzi, esso è lanciatissimo nel mondo e quindi il suo prezzo riesce a restare basso. Più che altro i signori del marketing riescono a sfruttare la risonanza del suo nome per alzare di qualche decina di euro o dollari il prezzo di un normale barbecue. Però effettivamente si ha la certezza di una robustezza, che si traduce quindi in durabilità, del pezzo molto superiore alla media, quindi si tratta di una sorta di investimento. Questo è ciò che riguarda la struttura di sostegno ed esterna di alcuni barbecue, perché poi la griglia (componente fondamentale per la cottura) è in ghisa o normale ferro, dato che non si vuole nessuna resistenza particolare da questo pezzo della creazione.
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