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L'epoca vittoriana vide l'avvento delle piante coltivate in serra, esotiche e dei giardini pubblici; convissero lo stile formale e quello del giardino che asseconda di più la natura, modellata con tecnica quasi da prestidigitazione, in cui tutto sembra al suo posto perché così ha voluto la natura, ma in realtà è stato l'uomo a concepirlo ed eseguirlo. La rivoluzione industriale portò con sè anche la necessità di abbellire le città fumose e sporche, con la creazione di spazi verdi e grandi parchi di cui potesse giovarsi anche la salute degli abitanti.Infine la visione che ha influenzato il ventesimo secolo, quella del giardino tutt'uno con la casa della grande Gertrude Jekyll, forse il più grande, sicuramente il più influente, giardiniere che l'Inghilterra prima e il mondo, dopo, abbiano avuto in questo secolo.
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I giardini inglesi sono concepiti seguendo due principi cardine: la filosofia cinese e il pensiero illuminista. Due filosofie vicine, manifestazioni di un giardino che esprima le emozioni umane per mezzo della natura. Un giardino che deve emozionare continuamente il visitatore, dove non esiste un'orizzonte, ma tanti orizzonti, tutti da scoprire nel viaggio all'interno dello stesso. Qui l'impronta dell'uomo si vede poco, non che non ci sia, ma è abilmente camuffata con un'illusione: il giardino sembra nato da solo, così come lo si vede; anche se in realtà una sapiente regia lo ha fatto diventare (e lo mantiene) in questo modo. In questi giardini, ecco l'influenza illuminista, la natura si esprime senza modifiche, nella totale assenza di quella geometria tipica, invece, di altre correnti.
Questi giardini sono progettati minuziosamente, ma l'impressione deve essere di una natura che ha affondato le sue radici in modo del tutto naturale, mentre in realtà le piante sono state messe a dimora.I giardini inglesi non sono esenti da cure: scelta delle piante, rispetto delle caratteristiche pedoclimatiche in cui si trova il giardino e, in secondo luogo, gli elementi artificiali che devono essere presenti, ma nella giusta proporzione, in modo da integrarsi col giardino, senza diventarne l'elemento preponderante. Poi i fiori: la scelta cade fra avere un giardino monocolore o multicolore, disponendo le piante in base al periodo di fioritura; senza tralasciare la presenza dei corsi d'acqua: cascate, canali, stagni, laghetti.
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