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La cocciniglia è una conosciutissima infestazione di tanti tipi di piante, capace in brevissimo tempo di invadere e compromettere intere colture; le cocciniglie altro non sono che piccolissimi insetti (il maschio è esile e sottile, mentre il corpo della femmina è circa tre volte più grande) che si cibano della linfa delle piante e prendono le loro sostanze nutritive per crescere e riprodursi. In breve la cocciniglia è un parassita, che non solo sottrae forze alla pianta, sotto forma di sostanze nutritive, ma soprattutto provoca una serie di conseguenze dannose ancora per la pianta infestata. A causa di una particolare sintesi di quanto assunto, il corpo di una cocciniglia ha bisogno di smaltire una incredibile quantità di sostanze zuccherine (soprattutto glucidi), e ciò avviene producendo una melassa trasparente ed appiccicosa che lasciano sulle foglie e sui rami delle piante che infestano; questa melassa, dal carattere dolce, attira un fungo denominato “fumaggine” (per il caratteristico aspetto grigio scuro tipo cenere che assume la sua parte visibile) il quale ne è ghiotto e pertanto seguirà a ruota la presenza della cocciniglia.
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All’inizio di questo articolo abbiamo parlato del fenomeno della neotenia; esso è evidente nel caso della specie di insetti Cocciniglia di cui stiamo parlando. Infatti in questa specie l’evoluzione ha portato ad una regressione degli esemplari femminili, i quali perdono la possibilità di muoversi e camminare o volare quando giungono in età adulta; in questo sta la neotenia come su esposta: l’evoluzione ha permesso a questo insetto di volare e camminare, ma particolari condizioni di vita hanno fatto si che non succedesse più. Tra l’altro le femmine di cocciniglia sono le assolute responsabili dei danni che questa specie parassita provoca a tantissime piante, tra cui gli agrumi (limoni ed arance su tutti) ed anche altre specie; esse infatti infilzano la superficie di foglie e frutti con i loro stiletti, simili a pungiglioni, con i quali giungono nei canali di trasporto linfatico della pianta e si cibano continuamente delle sostanze nutritive che vi transitano, indebolendo la pianta e rendendola vulnerabile ad altri elementi nocivi, come la fumaggine ed alcuni virus. Il maschio è invece un elemento che vola e “serve” soltanto per la riproduzione, visto che non ha nessuna azione contro le piante che gli esemplari femminili infestano.
Dato che gli esemplari maschi hanno un ruolo tutt’altro che determinante (anche se sempre fondamentale perché intervengono nella riproduzione) e che le femmine adulte sono “immobili”, la diffusione di questa affezione si deve alle giovani cocciniglie, nello stesso poco più che larvale, quando possono saltare e camminare velocemente da una pianta all’altra, prima di differenziarsi in sesso ed eventualmente diventare grosse femmine immobili. La lotta alla cocciniglia è di base anche semplice, ancorché gravosa per via dei grossi numeri che possono raggiungere queste specie di insetti. Favorite dai climi caldi ed aridi (nel caso di estati torride e secche, autunni dalle temperature sopra la media ed inverni miti, bisogna aspettarsi una forte presenza di cocciniglie in primavera), esse se trovate su piante d’appartamento vanno rimosse meccanicamente con un batuffolo di cotone e dell’alcool, che le stordisce e poi possono essere lavate via; tutto ciò perché i prodotti chimici contro le cocciniglie sono spesso tossici per l’uomo, quindi vanno solo utilizzati in pieno campo all’aperto. Anche la natura ci dà la sua mano contro le cocciniglie: le piogge abbondanti le lavano via, così come il sole forte e diretto le fa staccare e morire; non solo, c’è anche la lotta biologia: alcune specie di coleotteri e di imenotteri sono ghiotti di questo insetto.
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