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Poteva la tecnologia non giungere fino al giardino di casa? Certamente no, quindi è intervenuta e dobbiamo dire che ha risolto parecchi piccoli problemini di questo settore. Avete presente quando si doveva per forza annaffiare la sera prima di andare a dormire? Ricordandosi le quantità di acqua per ogni pianta, evitando di innaffiare ogni giorno le piante grasse e simili mentre per altre occorreva anche una spruzzata superficiale anche durante le ore calde ed assolate del giorno. Con l’avvento dei programmatori con memoria si è potuto evitare tutto questo, memorizzando una colta per tutte la quantità d’acqua per singola pianta, l’orario e la durata dell’annaffiatura, e poi affidandosi alla precisione ed all’affidabilità del sistema; vedere infatti da dentro casa l’attivazione dell’impianto di irrigazione automatico con queste disposizioni e sapere che ciò succederà sempre senza muovere un dito è incredibile. Oppure ancora la tecnologia ha aiutato coloro che in un secondo momento vorrebbero montare un impianto di illuminazione nel giardino ma che non vogliono scavare di nuovo tutto per l’impianto: delle bellissime lampade con pannello solare integrato svolgono egregiamente il loro compito senza bisogno di nient’altro che di un buco per fissare la lampada, né fili né altro.
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Proprio restando nell’argomento di un esempio già citato, ovvero quello degli impianti di irrigazione automatici, parliamo di un aggeggio tecnologico moderno che ha contribuito a risolvere un annoso problema dell’irrigazione: l’alterazione della pressione di pompaggio. Molto spesso nei canali di irrigazione capita che ci sia una pressione non costante, e l’effetto che ne risulta è che spesso o capita di avere un getto troppo forte e dannoso per alcune piante o capita di avere un getto debole che non giunge nemmeno a coprire tutta la zona prevista. Lo stabilizzatore di pressione elettronico funziona tramite dei sensori che misurano la pressione nella condotta, la confrontano con il valore preimpostato e successivamente provvedono ad adeguare tramite valvole e piccoli condotti ausiliari al loro interno la pressione all’uscita. Il principio di funzionamento è semplice ed il risultato è davvero superlativo: mai più avremo la brutta sorpresa di vedere una pianta secca perché è capitato di non avere abbastanza pressione nell’impianto quando eravamo certi di aver tutto sotto controllo con impianto e programmatore impostato, e non è una cosa da poco per chi tiene al proprio giardino.
L’importanza dello stabilizzatore di pressione elettronico è stata descritta ed è oggettivamente rilevante; da ciò dobbiamo dedurre che essi hanno un costo altrettanto rilevante? Non per forza. In realtà molto dipende dalla marca che scegliamo, dal suo nome blasonato o meno e dalle specifiche del prodotto (che possono variare anche di molto tra aggeggi per prime armi ed altri davvero professionali); comunque il prezzo resta stabile intorno al centinaio di euro, con punte anche di molto più basse perché la domanda è sempre più in crescita e l’efficienza della produzione è in miglioramento. L’installazione dell’attrezzo richiede certamente delle mani esperte e sapienti, ma comunque non è né un’operazione lunga e né difficile; si collega al ramo centrale della distribuzione di acqua quasi fosse un contatore ausiliario, e parametrando bene i calcoli si dovrebbe avere la pressione desiderata in ogni ramo successivo, anche a fronte di una buona progettazione dell’impianto. I modelli presenti sul mercato sono molto diversi tra loro per caratteristiche e capacità, dovendo accontentare sia il cliente che si accinge appena al giardinaggio e sia il cliente esperto con esigenze ben più impegnative; a ciò bisogna chiaramente adeguare il prezzo, ma è un qualcosa di normale in questo campo così tecnologico e professionale.
Gli stabilizzatori di pressione sono degli apparecchi idraulici che permettono di mantenere costante la pressione dell’acqua all’interno delle tubature. In commercio esistono una vasta gamma di modelli di stabilizzatori di pressione che sono realizzati con materiali molto duraturi oltre che resistenti alle intemperie. Un esempio di stabilizzatore di pressione è quello a molla diretta il quale si basa sull’utilizzo di un pistone. Infatti è proprio su di questo che viene scaricata la pressione dell’acqua che esce dalla fonte idrica principale. Per questo modello la molla ha la funzione di consentire alla pressione che viene data all’acqua a monte di essere mantenuta fino alla valle dell’impianto.
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