A seconda dei fattori climatici della propria zona si semina scalarmente da marzo fino ai primi di agosto, per ottenere raccolti da giugno fino ai primi di ottobre. Per ottenere raccolti invernali (novembre-dicembre) si semina all’aperto in agosto e da settembre si proteggono con campane le piante, che devono appartenere a una varietà a rapido sviluppo resistente alle muffe. Per il consumo invernale da gennaio a marzo si semina e coltiva in serra riscaldata a 7°C (ma può andare bene anche un locale molto illuminato ma non riscaldato della casa, come la tromba delle scale o una veranda). Per un raccolto primaverile si utilizzano cassoni freddi o campane, e varietà rustiche seminate in ottobre e raccolte ad aprile. Esistono anche varietà che non hanno bisogno di protezioni ma solo di una posizione un po’ riparata nell’orto: si raccolgono sempre verso aprile e si seminano tra agosto e settembre.
Tutte le lattughe preferiscono un terreno ben drenato, ricco, a pH tra 6,5 e 7,5 e con esposizione in pieno sole. Per trattenere l’umidità di cui ha bisogno la pianta è bene che il suolo sia ricco di humus, l’ideale sarebbe un’aiuola che sia stata concimata in abbondanza per la coltivazione precedente. In alternativa la preparazione si fa aggiungendo 5-8 kg al metro quadro di compost maturo e spargendo prima della semina 65-70 gr per metro quadro di fertilizzante equilibrato. Rastrellare bene per rendere il terreno dell’aiuola più leggero in superficie.
La prima cosa da tenere presente quando si coltivano le lattughe è l’epoca di raccolta che ci interessa, in modo da scegliere le varietà più idonee. Bisogna poi individuare l’aiuola più indicata per la coltivazione. Chi voglia contrastare le lumache senza l’impiego di veleni o esche dovrà predisporre appositi recinti presenti in commercio tutto attorno alla zona di coltivazione delle lattughe. Chi invece voglia utilizzare le consociazioni tenga presente che le lattughe non vanno mai fatte crescere vicino a prezzemolo e sedano, mentre beneficiano della vicinanza con finocchio, ravanelli, carote, cetrioli, fragole, cipolle, pomodori, alcuni legumi come fagioli e piselli, e i cavoli. Le lattughe sono colture intercalari ideali, soprattutto quelle da taglio che non formano il cespo, mentre dal punto di vista della rotazione essendo una pianta medio-debole consumatrice può essere coltivata su aiuole a cumulo dal terzo anno in poi, su aiuole piane al secondo turno della rotazione.
A parte la fertilizzazione effettuata durante la preparazione del terreno non servono altre concimazioni. La coltivazione biologica delle lattughe oltre alla preparazione dell’aiuola prevede anche l’utilizzo di macerati vegetali.
Le lattughe hanno bisogno di molta acqua durante la crescita e non devono mai subire rallentamenti nello sviluppo. In questo senso l’utilizzo di una pacciamatura che limiti la traspirazione del terreno può essere di grande aiuto. Innaffiare sempre con regolarità in caso di tempo siccitoso, in ragione di 15-20 litri di acqua per metro quadro alla settimana. Ovviamente le varietà invernali non hanno altrettanto bisogno di venire irrigate. Le innaffiature vanno effettuate di preferenza alla mattina in giornate che si preannunciano calde e soleggiate, per far sì che le foglie arrivino asciutte alla sera. In questo modo si prevengono le muffe.
Le lattughe sono ricche di betacarotene, diverse vitamine tra cui alcune del gruppo B oltre ad A, C, E, sali minerali come potassio, sodio, magnesio e calcio e ferro. Utile per combattere la stitichezza e favorire la salute complessiva dell’apparato digerente contribuendo a mantenervi la corretta flora batterica, vanta proprietà antiossidanti, contrasta la formazione di calcoli renali e la ritenzione idrica, regola il livello di zuccheri nel sangue (viene quindi raccomandata a chi soffre di diabete) ed è analgesica e secondo alcuni persino afrodisiaca.
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