Coltivazione pomodori

Irrigare pomodori

Bagnare la pianta di pomodoro richiede molta scupolosità: se svolta in modo approssimato causa danni irreversibili e malattie distruttive. L'attività di irrigazione, infatti, consente sì l'aumento delle rese, ma spesso inficia la qualità dei pomodori. Nel caso si tratti di colture di pomodori da mensa "insalatari" è bene irrigare in modo leggero e frequente; meno frequenti e più abbondanti per i pomodori da industria, evitando di irrigare a ridosso della raccolta, quindi con un buon anticipo. Durante la fase di fioritura si faccia in modo che la pianta non sia carente di irrigazione, mentre, nella fase vegetativa e di maturazione e a ridotte disponibilità idriche, la pianta sopporta meglio la mancanza d'acqua. Ci sono vari sistemi di irrigazione: diciamo in generale che quello a pioggia ha l'inconveniente di poter causare malattie di cancro batterico o di origine fungina; sono da preferire quello di infiltrazione laterale, più diffuso, oppure quello a goccia, oggi di grande diffusione. Il fabbisogno idrico è circa 400mm in un ciclo di produzione intorno ai 120 giorni per la coltura trapiantata e 130/150 per quella seminata.
Irrigare pomodori

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Coltivazione pomodori

coltivare pomodori Erbacea della famiglia delle Solanaceae, sviluppa in altezza fra 0,7 e 2 metri e le sue radici da 0,7 a 1,5 metri. Ove nata sul posto avremo una radice forte, ricca di fittoni e molto ramificata, ove trapiantata una radice molto meno fittonica. Appartiene alle cosidette piante da rinnovo e il suo ciclo di coltivazione richiede un periodo di riposo ottimale intorno ai 3-4 anni, consentendo al terreno di perdere la sua importante carica parassitaria. Preparare il terreno nel periodo estivo con una profonda aratura, circa 50cm, e successivi affinamenti in autunno. Nel caso di terreni argillosi preparare anche il letto di semina. Nel caso di semina prevedere una rullatura del terreno per consentire l'assorbimento dei liquidi sfavorendo possibili reazioni chimiche, nel caso di trapianto non dimenticare irrigare subito dopo perché attecchisca bene. Assicurare una buona attività di sarchiatura, ovvero arieggiare lo strato superficiale del terreno, per favorire la circolazione dell'aria e la penetrazione del sole e controllare le erbe infestanti. Eventuale buona pacciamatura. Prevedere sostegni alla pianta e tenerla pulita alla radice liberandola da erbe infestanti. Importante è l'attività chiamata di scacchiatura, o femminella: si tratta di eliminare manualmente e costantemente i germogli ascellari in modo da ottenere un equilibrio fra vegetazione e frutti senza dispersione di nutrimento, canalizzando la linfa verso i pomodori.

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Come concimare, quando concimare

pomodori maturi Non si facciano mai mancare alla pianta di pomodoro elementi nutritivi. La sua coltivazione, pur adattabile in genere ad ogni tipo di suolo, certo predilige terreni ricchi di sostanze organiche, ben irrigati, drenanti e di media granulometria. Come e quando concimare è in relazione al terreno, alla coltura all'aperto o in serra. Azoto, ma anche fosforo e potassio, nonché calcio e magnesio sono fondamentali per il pomodoro, una pianta dal ciclo lungo, che assorbe in grande quantità gli elementi nutrienti. Si nutre infatti voracemente dei nutrienti presenti nel suolo e affinché possa offrire frutti sani e succulenti è necessaria una preventiva esamina del terreno e delle sue caratteristiche organiche, integrando carenze anche di natura minerale. Il letame o stalatico puro è un ottimo concime, anzi mai come in questo caso eccellente: la pianta se ne nutre in quantità rilevanti, arrivando fino a 5-600 quintali per ettaro, ovvero 5-6kg per metro quadro in orto. Compost o stallatico sono eventuale alternativa. La concimazione del terreno va realizzata anche in forma preventiva in occasione della preparazione profonda del terreno, prima della semina o trapianto.


Esposizione, malattie e possibili rimedi

pianta pomodori Pianta che richiede un clima temperato caldo, e pieno sole. Non va allocata a meno di 12°C per la sua germinazione e 24-26°C diurne con 14-16°C notturne per favorire l'ingrossamento e la maturazione dei frutti. Attenzione sia alle alte temperature, ovvero oltre i 30°C, che alle alte temperature senza varianza notturna: si possono generare difetti di consistenza, di colore o di consolidamento dei frutti subito dopo la fioritura. Teme il gelo e viene fortemente danneggiata in ambienti umidi, veicoli di malattie e marciumi. Buona facilità di adattamento a terreni diversi, ma presenta numerose insidie e parassiti. In primis le alterazioni fisiologiche: marciume apicale e spaccatura dei frutti. Danni che derivano da alterazioni idriche nel primo caso e improvviso eccesso idrico abbinato ad un succesivo stress nel 2°caso. E' soggetta all'aggressione di funghi terricoli che danneggiano sia le radici che il colletto, ovvero la parte basale. Sviluppa malattie della parte aerea di origine fungina o virale. Non ultimo parassiti animali. Drenaggio, rotazione delle colture, disinfezione del terreno e trattamenti di difesa della pianta ove necessario.



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