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L’orchidea Phalaenopsis va annaffiata preferibilmente la mattina presto, facendo attenzione che l'acqua non ristagni nelle foglie e cercando di mantenere un elevato tasso di umidità ambientale. Queste piante tropicali hanno bisogno di un'umidità minima del 75% per produrre fiori e crescere senza problemi. L'umidità si può creare mettendo il vaso sopra un substrato di cocci o di argilla espansa immerso nell'acqua, in modo da mantenere le radici costantemente umide per evaporazione. L'acqua deve essere senza calcare, specialmente quella spruzzata sulle foglie, e la posizione molto lontana dal calorifero. Il rinvaso delle orchidee si esegue in primavera prima dell'inizio della fioritura, che non va assolutamente disturbata spostando la pianta quando è in fiore. Trovare la zona giusta non è facile, ma quando queste piante vegetano e producono regolarmente fiori non devono essere mosse. Prima di invasare la nuova piantina di orchidea bisogna inumidire accuratamente il substrato e cercare di collocarla senza spezzare le radici. Le parti vecchie o secche devono essere tagliate con un coltellino affilato, disinfettando la ferita con alcol per evitare lo sviluppo di eventuali malattie.
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Le orchidee devono stare su un materiale inerte per permettere alle radici di respirare, quindi hanno bisogno dell'apporto dei principi nutritivi mediante il concime. Il concime va somministrato tutto l'anno, in primavera ogni due settimane e in autunno ogni 10 giorni; la frequenza è indicativa, perché dipende dalla fioritura della pianta. Il fertilizzante da somministrare durante l'anno deve essere bilanciato, ossia avere la stessa percentuale di potassio, fosforo e azoto; in primavera la pianta riprende la vegetazione e bisogna aumentare la quantità di azoto. In autunno bisogna diminuire l'azoto e aumentare potassio e fosforo, in una formula indicativa in percentuale di 10 potassio, 30 fosforo e 20 azoto. Le percentuali dei componenti si possono vedere nella confezione del concime, che comunque esiste in commercio già specifico per le orchidee. Il fertilizzante non va messo direttamente sulle radici, ma nel substrato dove poggia la pianta e non bisogna esagerare, per non aumentare eccessivamente la concentrazione di sali minerali nell'acqua. Difficilmente le orchidee vegetano senza concime, anche quando si trovano nelle condizioni ottimali di luce, temperatura e irrigazione.
L’orchidea Phalaenopsis è una pianta da interno, ma non va assolutamente messa accanto al termosifone e nemmeno in mezzo alle correnti d'aria. Queste piante tropicali amano il caldo e la loro temperatura ideale va dai 13 ai 27 gradi. Temperature superiori possono essere sopportate tranquillamente, purché vi siano acqua ed ombra sufficienti ed una buona ventilazione. È importante non spostarle mai e bisogna avere pazienza, perché una volta sistemate ci mettono un bel po' di tempo prima di ambientarsi. Gradiscono molta luce, ma non il sole diretto e l'ideale sarebbe metterle dietro una tenda chiara esposta a sud, in modo che prendano la maggior luce possibile ma non direttamente i raggi solari. Le orchidee si ammalano perché non vengono curate adeguatamente e sono soggette ad una grande quantità di patologie. La maggior parte di queste sono dovute ad errori, non esistono parassiti specifici che scelgono queste piante, ma si sviluppano per scarsa ventilazione, troppa acqua e troppo sole. Quando non sbocciano i fiori significa che è stata data poca acqua e c'è poca luce, mentre il sole diretto provocherà facilmente delle ustioni, che sono l’ambiente ideale per lo sviluppo di funghi.
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