Chiodi di garofano

vedi anche: Garofano

Chiodi di garofano: la pianta

Eugenia caryophyllata, è un albero sempreverde alto fino ai 15 metri, che cresce spontaneamente nelle Antille, Madagascar e Indonesia. Fu scoperto il suo uso e introdotto inizialmente nelle isole Reunion, e poi in tutte le altre colone francesi, dall'erborista e ambasciatore francese Pierre Poivre. La pianta ha una chioma rotondeggiante, con foglie di forma ovale-allungata, che nascono di color rosso, ma che poi crescendo vanno a divenire verdi. Le foglie sono ricchissime di olio essenziale, e lo si può notare sotto forma di puntini traslucidi se si pone la foglia controluce. Le infiorescenze a forma di pannocchia sono composte da numerosi fiori, i chiodi di garofano appunto, che tutti noi conosciamo e usiamo in cucina. Questi boccioli vengono infatti raccolti e poi essiccati; da qui si intende che la spezia che tutti noi conosciamo non ha niente a che fare con il fiore di garofano. Il nome venne dato solo per la somiglianza della forma al fiore. Pianta tropicale, per i suoi usi alimentari e erboristici, è ampiamente coltivata in Madagascar, nell'isola di Zanzibar e Indonesia.
Pianta dei chiodi di garofano

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Chiodi di garofano: storia e proprietà

Chiodi di garofano Già dal 2000 a.c. nella Cina imperiale, si importavano i chiodi di garofano per la preparazione di profumi, e per le sue qualità terapeutiche molto apprezzate dalla medicina tradizionale cinese. Anche i Romani la importavano per le loro proprietà antisettiche, e soprattutto per il dolore ai denti. I chiodi di garofano contengono un antiossidante chiamato ORAC, che ha il potere più elevato in assoluto presente in natura. Tra i loro nutrienti, i chiodi di garofano possono vantare alte quantità di sodio, di proteine, Magnesio, Vitamina D e Vitamina C. l'80% dell'olio essenziale che contengono è composto da eugenolo, sostanza che oltre a regalare l'aroma e il profumo intensi tipici di questa spezia, ha proprietà antisettiche e anestetiche. Sono inoltre un ottimo repellente per gli insetti. Inseriti in un'arancia allontanano le tarme degli armadi; in un limone invece le zanzare.

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    Chiodi di garofano: per cosa usarli

    Chiodi di garofano Per usufruire pienamente delle proprietà terapeutiche dei chiodi di garofano, si può assumere l'olio essenziale, l'nfusione, o la spezia in polvere da usare in cucina. In qualsiasi caso si avranno i benefici di questa pianta. Tutti lo conosciamo per uno dei "rimedi della nonna" come analgesico in caso di dolore di denti e del cavo orale. Infatti se avete una carie appoggiare nelle vicinanze un paio di chiodi di garofano masticati e ridotti a polpa, allevierà i dolori quasi istantaneamente. In caso di gengiviti invece, usare i fiori di garofano triturati. Spalmando la polvere sulle gengive irritate, non solo placherà il dolore, ma avrà anche un effetto antiinfiammatorio. Stimolano la circolazione sanguigna, ed hanno proprietà antitrombotiche. Alleviano i mal di testa e i dolori ossei se si assume l'olio essenziale. Inoltre l'assunzione abituale in cucina, aiuta a prevenire le perdite di memoria. Usato in infusione, è un ottimo digestivo, e tonificante di tutto il sistema gastrointestinale. Combatte l'azione dei radicali liberi, ed è un ottimo alleato per risolvere tutti i problemi di stomaco, fegato e del sistema cardiocircolatorio.


    Controindicazioni dei chiodi di garofano

    olio essenziale di chiodi di garofano Come tutti i rimedi più potenti presenti in natura, anche i chiodi di garofano presentano controindicazioni se usati in dosi eccessive. Un loro abuso può portare a conseguenze molto serie; aumentando la circolazione può causare gravi disfunzioni ematiche, e i suoi componenti in dosi eccessive possono dar via a intossicazioni e danni delle cellule epatiche. In alcuni casi si può arrivare anche al coma! Naturalmente questi effetti sopraggiungono solo in casi di abuso e sovra dosaggi estremi, soprattutto nell'uso dell'olio essenziale o capsule che hanno alta concentrazione dei suoi principi attivi. E' fortemente sconsigliata la somministrazione ai bambini di età inferiore ai 12 anni, e sono assolutamente vietati alle donne incinte e che allattano. Le sostanze in esse contenute possono dissolversi nel latte, o passare le barriere della placenta, e causare seri danni al bebè e al feto. Come stimolatore della circolazione, si dice sia afrodisiaco, perché chiaramente stimola l'afflusso di sangue nelle zone intime maschili, quindi deve fare attenzione chi ha subito danni da traumi o infezioni nelle nelle regioni pubiche.




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