Tintura di propoli

Il lavoro delle api

Tutti sanno l'importanza che le api rivestono nell'equilibrio complessivo della vita sulla terra: si sostiene infatti che, qualora dovessero scomparire, anche l'umanità stessa non tarderebbe a seguirne la sorte. Quel che è certo è che, con la loro opera di impollinazione, e di lavorazione del polline stesso, producono moltissime sostanze ampiamente utilizzate anche dall'uomo. Basti pensare al miele, un alimento molto buono ma anche nutriente; alla pappa reale; e infine al propoli. Il propoli ha una consistenza resinosa: le api lo producono infatti impastando la resina di alcuni alberi, soprattutto pini ed abeti, con la loro saliva. Nell'alveare, il propoli serve per cementificare le celle e dare maggiore robustezza alla struttura; in erboristeria, la tintura di propoli invece viene usata per molteplici scopi, viste le sue virtù antibiotiche e antibatteriche.
Un'ape al lavoro nel suo alveare

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La storia del propoli

Ape che trasporta propoli Il propoli si chiama così dall'unione di due termini che vengono dal greco antico: pro-polis, ovvero, a difesa della città, o anche, a vantaggio della città. Il nome deriva dal fatto che, come si diceva, le api lo usano come una sorta di cemento che serve a chiudere le celle dell'alveare, quindi a difenderlo anche da attacchi esterni. Nel propoli rimangono imprigionate impurità e animaletti morti, troppo pesanti da espellere. Per questo, per l'uso umano, il propoli deve essere purificato, e più spesso viene trasformato, attraverso l'uso di alcool, in tintura di propoli. Le sue virtù sono note fin dall'antichità: gli egizi lo usavano per inumare le mummie, e oltre seimila anni fa già gli uomini ne conoscevano le virtù. In Grecia, i medici lo usavano per curare le ferite, e per le infezioni alle vie respiratorie.

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Le virtù del propoli

Tintura di propoli Anche oggi, la tintura madre erboristica si usa per curare diverse patologie, viste le sostanze che sono contenute nel propoli. Il propoli contiene infatti flavonoidi, che contrastano l'azione dei radicali liberi; molti tipi di vitamine, tra cui la C e la E, che servono a proteggere i capillari; inoltre contiene circa il 5% di polline, che ha un effetto benefico sull'organismo umano. Tutto questo fa sì che il propoli abbia diversi effetti: batteriostatico e battericida, cicatrizzante, antimicotico e antivirale, vaso protettivo e antiossidante, anticarie e addirittura antitumorale. Soprattutto, il propoli è un antibatterico naturale potentissimo: si usa prevalentemente per curare le influenze stagionali, specie se accompagnate da tosse e infezioni del cavo orale. La tintura è ottima sulle ferite, per favorirne la guarigione.


Tintura di propoli: Come si usa la tintura di propoli

La tintura di propoli va diluita in acqua Come e quando è il caso di usare la tintura di propoli? Se si è presa un'infreddatura, se ne possono disciogliere circa 20 o 30 gocce in acqua, o nel latte, o nel miele, e assumerle per tre volte al giorno. Per le infezioni del cavo orale, o anche per gengiviti, si possono usare dei preparati spray che disinfettano la bocca. L'uso esterno è consigliato se si hanno delle sbucciature o delle ferite superficiali, anche perché il propoli funge da anestetico. Per uso esterno, il propoli è ottimo contro l'herpes. L'uso interno si consiglia nel caso in cui si abbia bisogno di digerire o mettere a posto lo stomaco. La tintura si può usare anche per fare dei gargarismi, o dei suffumigi; oltre alla tintura, in erboristeria si può trovare anche il propoli allo stato naturale, da tenere in bocca senza masticare, che aiuta a mantenere l'igiene orale.



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