Tintura madre posologia

Tintura madre posologia

Il termine “posologia” indica la modalità e la quantità di assunzione o somministrazione di un farmaco. Il concetto è applicabile anche ai rimedi o preparati omeopatici ed erboristici. Pur non rientrando nella classificazione di farmaci, questi prodotti, commercializzati in forma di compresse, gocce o sciroppi, vanno somministrati secondo precise regole affinché possano esplicare i loro effetti benefici sull’organismo. Anche le tinture madri, formulazioni di molti preparati erboristici, vanno assunte secondo una precisa posologia. Le modalità di assunzione vengono chiaramente indicate nella confezione contenente le gocce di tintura madre. Ogni tintura avrà la sua specifica posologia perché realizzata con una determinata pianta. Il termine “tintura madre” indica, infatti, un rimedio erboristico ottenuto da singole parti di una determinata pianta, ovvero semi, radici o sommità fiorite. Il principio attivo delle parti utilizzate viene ricavato dalla macerazione delle stesse in una soluzione composta da acqua e alcool. Se la macerazione avviene in acqua, si parla solo di tintura semplice, mentre, se si usano acqua e alcool, si parla di tintura madre.

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Caratteristiche

tintura-madre2_zps29e3ef19Tutte le tinture madri si presentano come una soluzione liquida alcolica. Il preparato è contenuto in boccette di vetro scuro a sua volta contenute in una confezione di cartone simile a quelle usate per altri farmaci in gocce. In genere, le tinture madri già confezionate contengono pochissima quantità di prodotto, tra 50 o al massimo 100 ml. Il motivo della ridotta quantità di soluzione è dovuto al fatto che l’alcool potenzia al massimo i principi attivi degli estratti vegetali contenuti nella tintura madre. Il grado di macerazione alcolica a cui vengono sottoposti gli estratti vegetali dipende anche dal tipo di pianta utilizzata. Il grado alcolico della tintura madre può essere compreso tra cinquanta e novanta gradi. Alcuni estratti vegetali, per poter essere davvero efficaci, hanno bisogno di una maggiore gradazione alcolica; altri, invece, necessitano di poco alcool. Questa differente gradazione alcolica condiziona anche la posologia delle diverse tinture madri disponibili. La tintura madre di propoli, ad esempio, viene ottenuta dalla macerazione della propoli in una soluzione alcolica a 80 gradi. Il prodotto viene usato come collutorio per gargarismi e come antisettico per combattere il mal di gola e gli altri malanni di stagione. Le tinture madri si possono anche ingerire versandone alcune gocce in un bicchiere d’acqua. E’, invece, sconsigliato assumere le tinture madri pure, perché il livello di alcool in esse contenuto causerebbe fastidi alla mucosa gastrica e orale.

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Modalità di somministrazione

Le tinture madri, se usate nel campo di un trattamento fitoterapico, vanno assunte secondo una precisa posologia che varia in base al tipo di pianta utilizzata e all’età e condizione del paziente. In genere, tutte le tinture madri prevedono un’assunzione minima di due volte al giorno. Altri prodotti, come la tintura madre di propoli, si possono assumere anche tre volte al giorno. Le gocce di tintura, da versare in un bicchiere d’acqua per ogni singola assunzione, vanno da un minimo di venti a un massimo di cinquanta, con una media di trenta gocce per due o tre volte al giorno. Le tinture madri, come qualsiasi altro prodotto fitoterapico, non vanno assunte per un periodo superiore alle quattro settimane, specie se il disturbo da curare non passa o peggiora. Solitamente, si ricorre all’uso delle tinture madri in caso di bisogno ( vedi il caso del mal di gola). Alcune tinture madri con effetto dimagrante o depurativo, come quella di carciofo o di rabarbaro, vanno, invece, assunte con regolarità e secondo un periodo di cura compreso tra le tre e le quattro settimane. Solo in questo arco di tempo, infatti, si potranno notare gli effetti dimagranti o depurativi del prodotto utilizzato.


Controindicazioni

Anche se le tinture madri vengono classificate tra gli integratori alimentari e non tra i farmaci, possono in ogni caso avere degli effetti collaterali. Questi sono per lo più legati alla presenza di alcool nel preparato che agli estratti della pianta utilizzata. Se il grado alcolico della tintura è piuttosto elevato, dosi eccessive possono causare gastriti e ulcerazioni della lingua e della bocca. L’assunzione della tintura madre va infatti evitata nei bambini in età scolare e nei neonati. Per questa fascia di soggetti è meglio usare le tinture semplici, gli sciroppi o le tisane. Le tinture madri non vanno assunte, inoltre, da chi soffre di gastriti acute, croniche o di altri fastidi epatici e intestinali.


Dove comprare e costi

La tintura madre si compra in farmacia, erboristeria e in parafarmacia. Diffusissimi sono anche i canali di acquisto online, dove spesso si trovano e-commerce che fanno capo a rinomate farmacie o erboristerie. Il prezzo delle tinture madri varia in base al canale di acquisto e al tipo di pianta utilizzata. In ogni caso, il costo di questi prodotti è abbastanza accessibile e si mantiene tra i sette ed i dieci euro a confezione. In ogni boccetta di tintura madre acquistata si può trovare anche un foglio illustrativo che indica chiaramente la modalità di assunzione della tintura, ovvero la sua posologia.




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