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Tra i segreti più grandi che si tengono stretti i coltivatori ed i produttori di olio c’è la concimazione delle piante di ulivo. Le concimazioni che vengono eseguite per queste piante devono adattarsi sia al terreno che viene utilizzato per la coltivazione e sia alle condizioni climatiche del luogo dove crescono le piante. Non è molto facile stabilire un equilibrio tra queste cose ed è per questo motivo che, coloro che scoprono il metodo più giusto per concimare, lo custodiscono segretamente e non lo rendono pubblico. Inoltre, il concime, non può essere somministrato a caso perché si potrebbero venire a creare delle carenze o degli eccessi e quindi la pianta non cresce più sana. Tanto meno ci si può concimare secondo una regola generica stabilita, ogni albero reagisce in modo diverso e solo l’esperienza può stabilirlo. Nonostante queste difficoltà non è per niente difficile praticare la concimazione di queste piante. Si distinguono tre tipi di concimazione: La concimazione di fondo, di allevamento e di produzione. Le piante devono essere supportate in tutte le fasi del loro ciclo vitale.
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La concimazione di fondo è la prima fase dello sviluppo di una pianta e prepara il terreno in modo tale che sia adatto alla pianta che ospiterà. I concimi da somministrare sono i fertilizzanti organici, possibilmente letame maturo. In alternativa al letame è possibile utilizzare altri concimi organici da integrare con altre sostanze ma non devono contenere troppa quantità di azoto. Le concimazioni di fondo vanno effettuate durante il periodo primaverile e la dose ideale da somministrare sarebbe di 40 – 50 tonnellate per ettaro. Dopo aver somministrato i fertilizzanti, il terreno, deve essere lavorato e scavato. Alla seconda fase corrisponde la concimazione di allevamento che consiste nel somministrare dei fertilizzanti specifici per 3 – 4 anni dopo la messa a dimora. Questa procedura viene eseguita con lo scopo di rafforzare e velocizzare le radici della pianta. La quantità di concime da somministrare viene stabilito man mano che la pianta cresce. Il concime da utilizzare deve essere composto principalmente da azoto. Nei primi tre anni di vita della pianta, la dose da somministrare varia dai 100 ai 200 grammi per ogni pianta. Queste dosi vanno somministrate ogni anno in due fasi differenti: la prima è la fase di ripresa vegetativa e la seconda è la fase dopo la fioritura. Queste due fasi sono i periodi in cui le piante assorbono più quantità di azoto. In questa fase è possibile utilizzare anche dei concimi chimici, tra cui l’urea, il nitrato di calcio e il nitrato di potassio.
La fase di produzione dell’olivo corrisponde con la fase di fruttificazione della pianta. Anche in queste fasi, le piante, hanno bisogno di somministrazioni di azoto ma senza eccedere troppo. La concimazione di produzione può essere effettuata in una sola fase (nel periodo primaverile) o in tre fasi (periodo autunnale, di fine inverno e primaverile). I fertilizzanti da somministrare sono 80 chili di azoto per un ettaro, 60 chili di concime fosfatico per ettaro e tra i 70 ed i 100 chili di potassio per ettaro. Oltre ai fertilizzanti scritti precedentemente, durante le concimazioni dell’olivo, è possibile somministrare anche i micro elementi quali calcio, magnesio e boro. Ovviamente il calcio non va somministrato se il terreno contiene già quantità elevate di questa sostanza. Il boro va somministrato sulle foglie prima della fioritura, così da ottenere una buona fruttificazione. Nel caso in cui servisse, i terreni, vanno corretti e riequilibrati con l’aiuto di concimazioni a base di ferro. Per il resto, se non si ha piena certezza degli elementi di cui già dispone il terreno, basta fare delle analisi per scoprirlo.
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