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Secondo gli antichi la bellezza era il frutto dell’armonia. Forte di questo insegnamento e vessillo del periodo storico in cui si trovava, il giardino all'italiana fu "il verbo" nell'arte di creare giardini per tutto il Rinascimento, fino al momento in cui, nel '600, si andò costituendo il giardino alla francese. Ma il '500 fu dominio di questa corrente, durante il quale il giardino ebbe un'evoluzione, con cambiamenti nella sua architettura che portarono alla nascita dell'arte topiaria. Due città furono la forgia di questa tipologia di giardini, al punto da condizionarne pesantemente le regole basilari: Firenze e Roma. Firenze fu la prima ad occuparsi dell'arte dei giardini e lo fece già dal '400, mentre i nuovi concetti giunsero a Roma più tardi, facendola diventare il fulcro del giardino all'italiana per tutto il '500, prevaricando la città medicea nella tecnica e nei committenti che chiederanno questo tipo di realizzazione.
Il giardino all'italiana racchiudeva in sè il desiderio di raggiungere un effetto molto scenografico, volto a stupire colui che lo visitava. Se i componenti vegetali erano obbligati ad assumere rigide forme geometriche, l'acqua veniva inserita nel contesto sotto forma di zampilli, fontane, canali, vasche e cascate, per aumentare ulteriormente l'effetto di stupore e ammirazione in chi guardava. Il giardino doveva essere permanente e mantenere le sue forme nel tempo, quindi si ricorse massicciamente all'uso di piante sempreverdi come il bosso, il leccio, l'alloro, il mirto, il tasso, il pino e il cipresso. Questo ci porta ad un'altra connotazione del giardino rinascimentale: il colore verde e quello della pietra sono l'unico effetto cromatico che è presente in questo tipo di strutture.
Sviluppato lungo un viale principale su cui si intersecano i viali secondari: questa è la planimetria di un giardino all'italiana, mentre le siepi assumono forme geometriche precise, circolari, quadrate o poligonali, fino a formare delle vere e proprie stanze verdi. I terrazzamenti, quando presenti, sono uniti fra loro da scale e balaustre. I muri perimetrali lo separano dall'esterno, da quel disordine della natura che non è ancora stato domato dall'uomo. Ma il tempo passa, la presenza di elementi architettonici si adatta a forme più morbide, sinuose, gli orizzonti si allargano, l'impianto diventa più complesso, l'opulenza entra nel giardino per ricordare l'assolutismo dei monarchi, il secolo è finito: nascono i giardini alla francese, ma questa è un'altra storia.
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