Come detto al paragrafo precedente, l’innesto consiste nell’unire tra loro due piante tra loro simili o affini. La pianta su cui vengono innestate parti dell’altra viene detta portainnesto o pianta madre o pianta principale, mentre quella da innestare sulla pianta madre viene detta nesto. Nell’innesto degli agrumi conta moltissimo la scelta della pianta madre o del portainnesto. Per ottenere i migliori risultati si sceglie solitamente l’arancio amaro, mentre il nesto, cioè la pianta secondaria da innestare, può essere ricavato dal limone, dal mandarino, dalle clementine o da qualsiasi altro agrume. L’innesto degli agrumi va praticato su un portainnesto di arancio amaro perché questa pianta è molto resistente alle avversità e alle malattie e permette di ottenere nuovi agrumi altrettanto resistenti. Non solo: i nesti inseriti nell’arancio amaro danno vita ad agrumi ancora più gustosi delle piante originarie. Scegliendo le giuste parti da innestare, si riesce quasi sempre a ottenere nuove piante di qualità superiore rispetto alle precedenti. Naturalmente i risultati sono garantiti se si pratica la corretta tecnica per innestare e se sussistono anche le giuste condizioni ambientali.
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Gli innesti degli agrumi si praticano inserendo nel portainnesto dei rami contenenti due o tre gemme. In questo caso si parla di innesti a marza. Gli innesti a marza degli agrumi possono essere praticati con la tecnica dell’innesto a spacco o con una sua variante detta “innesto a corona”. L’innesto a spacco consiste anzitutto nel capitozzare il tronco del portainnesto in modo da ottenere una superficie circolare o tonda. All’interno di questo diametro si dovrà praticare un taglio verticale, iniziando a un’altezza di circa quattro centimetri dal tronco. Nel taglio, che formerà una spaccatura a forma di V, si dovrà inserire una marza ( rametto con gemme). In tal caso avremo praticato l’innesto a spacco. Buone possibilità di attecchimento vengono garantite anche dall’innesto a corona, in cui si praticano due tagli, ai lati del portainnesto, dove saranno inserite due marze. In alternativa si può praticare un terzo taglio per ospitare una terza marza. Nel caso dell’innesto a corona a due marze, queste assumeranno una posizione parallela. Le marze da innestare devono avere una lunghezza di circa dieci o quindici centimetri e un diametro di circa un centimetro.
Per innestare gli agrumi si usano dei coltelli appositi chiamati “coltelli per innesto”. In alternativa, per eseguire tagli ancora più precisi e mirati, si possono usare le roncole, ovvero coltelli con lama incurvata. Tutti gli attrezzi a lama, da usare per gli innesti, devono essere ben affilati, per praticare tagli senza sbavature o sfilacciamenti legnosi, e puliti e disinfettati per evitare di trasmettere malattie alla pianta. I coltelli per innestare gli agrumi hanno un prezzo accessibile che si aggira intorno ai dieci euro. Ideali sono i coltelli in acciaio inox, che sono abbastanza taglienti e che non si ossidano. Ancora più netti e precisi sono i tagli con i coltelli in acciaio brunito, molto taglienti e realizzati con un materiale usato per le armi da fuoco. Questo materiale presenta però lo svantaggio di ossidarsi molto frequentemente.
Per una corretta riuscita dell’innesto sugli agrumi, bisogna procedere nella giusta stagione. Anche le marze con gemme vanno raccolte nel periodo adatto. L’innesto a corona si pratica in primavera, mentre le marze vanno raccolte in autunno. Raccogliere i rami con gemme in autunno, quando la pianta è in riposo vegetativo, consente di avere marze con gemme stabili. I nesti vanno poi messi in un sacchetto per il pane e conservati in frigorifero. La conservazione preventiva delle marze non è necessaria nell’innesto a spacco, il quale va effettuato in autunno, cioè subito dopo la raccolta delle marze.
Durante la pratica dell’innesto degli agrumi si possono seguire alcuni accorgimenti che aiutano a raggiungere elevate probabilità di attecchimento. Le marze, dopo la raccolta, vanno pulite e mondate dalle foglioline basali. Dal portainnesto, invece, bisogna rimuovere i succhioni. Questi ultimi sono i germogli che si sviluppano alla base della pianta e che sottraggono la linfa della stessa. Senza linfa la pianta perde energia, sviluppandosi più lentamente. La linfa, invece, deve rimanere all’interno del tessuto vegetale produttivo, in modo da stimolare l’attecchimento dell’innesto. Per tale scopo, bisogna rimuovere i succhioni presenti prima dell’innesto e quelli che si sviluppano dopo aver innestato l’agrume. Completata la pratica dell’innesto, bisogna proteggere le marze dagli agenti esterni e i tagli del portainnesto dall’ingresso di virus e batteri. Negli innesti a spacco, le marze vengono legate al portainnesto ( o pianta madre) tramite mastice agricolo, mentre in quello a corona, tramite una corda chiamata rafia che circonda tutta la circonferenza del tronco.
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