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Una buona tecnica per potature un ulivo deve essere prima di tutto semplice, deve correggere la forma della pianta equilibrando la chioma eliminando prima i rami in alto e poi quelli in basso, partendo da quelli grossi fino ad arrivare ai piccoli. Le fasi di potatura possiamo suddividerle in 5 fasi: Potatura di allevamento: viene eseguita dopo qualche mese che l'ulivo è stato piantato nel terreno. Potatura d’impianto: viene eseguita nei primi anni successivi a quella di allevamento per dare la forma particolare all'albero. Potatura di riforma: viene eseguita se vogliamo modificare la forma dell’albero per ottenere una maggiore fruttificazione. Potatura di ringiovanimento: viene eseguita se vogliamo che l'albero cambi i propri rami produttivi e si effettua eliminando il 40% circa di tutti i suoi rami.Potatura di fruttificazione: viene eseguita per stimolare i rami che producono fiori e frutti rispetto a quelli che non li producono.
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In Italia ogni regione ha differenti varietà di albero d'ulivo e si differenziano in base alle caratteristiche e del suo frutto e del territorio dove l'ulivo viene coltivato.L'oliva determina la qualità dell'olio che da essa verrà prodotto, questa varia in base alle sostanze in essa presenti, alla sua dimensione e maturazione, ma anche al suo rapporto polpa/nocciolo. Tra gli oli prodotto in Italia suddivisi per regioni possiamo ricordare che dalleolive pugliesi vengono prodotti oli come: la coratina, l'ogliarola barese, la cellina di Nardò, la provenzale. Da quelle siciliane ricordiamo la nocellara, la biancolilla e la santagatese, da quelle calabresi ricordiamo la dolce di rossano, l'ottobratica, la carolea, la sinopolese e la tondina. Dalle olive campane vengono prodotti: la carpellese e la pisciottana. Da quelle toscane ricordiamo: la frantoio, il pendolino e la moraiolo. Nel Lazio invece: il canino e la carboncella Dalle olive liguri, gli oli più famosi sono: la razzola e la taggiasca.
L’ulivo è un albero che subisce attacchi di sia vegetali che animali. Tra i vegetali c'è un fungo che attacca le foglie, una specie di rogna che penetra nei rami specialmente i più giovani danneggiati. Questa può arrivare a danneggiare anche al sistema linfatico della pianta, al punto che se non presa in tempo si rischia di abbatterla per evitare di infestare gli altri ulivi.Invece la cocciniglia, la tignola e la mosca delle olive sono tra i parassiti animali più diffusi e dannosi per l'ulivo.La cocciniglia è un insetto colonizzatore di foglie e germogli, dai quali si nutre della linfa sottraendola alla pianta ed emettono un liquido nocivo misto ai loro escrementi, che provocano nella pianta il diffondersi di questa malattia.La tignola dell’olivo è un insetto che attacca e si ciba di foglie, fiori e frutti. La mosca delle olive è l'ultimo dei tre ma quello più dannoso, perché depone nella polpa delle olive le sue uova che si cibano una volta schiuse si essa. Difficile da individuare ed i suoi attacchi sono frequenti negli uliveti vicino alle zone marine o quando non vengono raccolte in tempo le olive dalla pianta.
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