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L'aglio è una pianta abbastanza resistente che non richiede particolari cure ed è molto semplice da coltivare. Partiremo dall'aglio spontaneamente germogliato, staccandolo dal proprio bulbo e lasciandolo spuntare ulteriormente. Quando il germoglio sarà sufficientemente visibile, potremo interrare lo spicchio a pochi centimetri di profondità. La piantina si svilupperà velocemente anche senza interventi. Potremo coltivare l'aglio anche in vaso, nelle cassette da 60cm x 25cm si andranno a collocare più spicchi. In questo caso alla pianta di aglio gioverà la presenza, sul fondo del contenitore, delle palline di argilla espansa o dei sassolini, che faranno filtrare l'acqua in eccesso. Per la semina in pieno campo sarà sufficiente lasciare una distanza di 20cm tra le piantine e mezzo metro tra le file parallele.
Per la coltivazione dell'aglio dovremo preparare preventivamente la terra con un'opera di zappatura e vangatura di almeno 35cm di profondità. Il substrato che ospiterà il bulbo dovrà essere leggero e sciolto, per evitare impedimenti durante la fase di ingrossamento. Dovremo far attenzione, dunque, alla formazione di zolle, cercando di lavorare bene la terra. All'occorrenza potremo aggiungere del terriccio universale acquistato in supermercato o nei negozi di giardinaggio. L'aglio non è una pianta esigente ma, se riteniamo di dover arricchire il nostro orto perché non è molto fertile, possiamo utilizzare dello stallatico maturo o del compost casalingo. L'importante è che le operazioni di fertilizzazione avvengano con largo anticipo rispetto alla semina, senza far entrare direttamente in contatto il bulbo dell'aglio col concime ancora non decomposto.
L'aglio è una pianta che si adatta bene alla coltivazione in tutte le zone d'Italia, sia in pianura che in collina. Sopporta bene sia gli inverni abbastanza rigidi che le estati caratterizzate da periodi di siccità anche intensa. Dove la piovosità è estremamente frequente è necessario verificare con attenzione il drenaggio perché il nemico principale dell'aglio sono i ristagni idrici. L'acqua che non defluisce può provocare gravi patologie fungine che attaccano i bulbi fino a rovinare l'intera pianta costringendoci a sradicarla per non compromettere il raccolto. Prima di utilizzare prodotti chimici, all'insergere di questo tipo di malattie è bene verificare che le annaffiature non siano troppo abbondanti e l'apporto idrico sia corretto. Altri tipi di muffe e attacchi di parassiti possono essere combattuti con prodotti antiparassitari specifici acquistabili nei negozi di giardinaggio.
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