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Il basilico viene seminato in semenzaio a seconda del clima o all’aperto o in serra, a marzo, con temperature sui 16°C. Dopo una germinazione piuttosto lenta e un primo sviluppo a 13-16°C si esegue il ripicchettamento interrando radici dei semenzali un po’ più di prima, e successivamente si procede ad acclimatare la piantina fino a maggio-giugno quando verrà trapiantata a dimora con distanze di 30 cm sulla fila e tra le file. La semina direttamente a dimora di solito si esegue a fine maggio quando non c’è più pericolo di gelate che uccidono la pianta invariabilmente. Il diradamento avviene alle stesse distanze valide per i trapianti.
Il terreno ideale per il basilico è soffice, caldo, ben drenato e ricco di letame maturo, in posizione calda e soleggiata, ma riparata. Il bio coltivatore di solito prepara il terreno con compost fine e maturo.
La coltivazione biologica del basilico non prevede alcuna concimazione, ma solo un terreno ben preparato al momento dell’impianto. Questo perché un eccesso di concimazione porta a una mancanza di aroma nelle foglie. La coltivazione tradizionale invece utilizza concimi bilanciati a lenta cessione.La coltivazione del basilico non è impegnativa e la pianta ha talmente tanti usi e proprietà che vale davvero la pena cimentarsi nell’impresa di mantenere un vaso di basilico sul davanzale della cucina. Per prolungare il ciclo di sviluppo del basilico durante l’estate si asportano tutti gli steli fiorali appena spuntano, e a settembre si pota la pianta a 5-7 cm da terra sistemandola poi al coperto in modo che ricacci e produca foglie fresche durante tutto l’inverno. Un sistemazione ideale è quella in vasi da 12-13 cm, riempiti di compost da vaso piuttosto ricco, collocati tra doppi vetri esposti a sud, oppure lungo la tromba delle scale non riscaldata, davanti a una finestra sempre rivolta a meridione e quindi molto luminosa. La consociazione favorevole al basilico è quella con i pomodori e i cetrioli. Tra i parassiti del basilico segnaliamo le larve di farfalle Geometridae che vanno asportate a mano tenendo presente che di giorno si mimetizzano sotto le foglie o lungo i fusti della pianta, e gli afidi da asportare a mano o con acqua. Il basilico può essere attaccato anche da varie malattie fungine che si prevengono usando farina di roccia sui letti di semina, pulendo sempre molto bene i vasi prima di usarli, utilizzando la rotazione colturale, arieggiando i letti di semina e infine offrendo alla pianta le condizioni colturali appropriate senza ristagni ma anche senza eccessiva aridità, e senza esagerare nelle concimazioni. In ogni caso essendo una pianta aromatica è sempre meglio evitare di usare anticrittogamici sula basilico.
Le annaffiature devono essere abbondanti e regolari durante tutta la stagione vegetativa o la pianta cresce stentata. Nelle annate piovose invece saranno le piante in vaso a dare i risultati migliori.
Il basilico contiene le vitamine A,C,E e alcune del gruppo B, oltre a vari amminoacidi, rame, potassio, calcio fosforo, manganese, zinco, ferro e magnesio. Allevia i dolori dell’artrite, è antiinfiammatori e benefico per la pelle, stimola l’appetito e la digestione, rinforza il sistema nervoso riducendo ansia e nervosismo e favorendo il sonno, e combatte raffreddori e stati catarrali. E in ultimo è saporito e meravigliosamente profumato, in grado di dare un tocco inconfondibile a sughi, insalate e salse.
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