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A differenza delle tisane o degli infusi, in cui si utilizzano anche le foglie e i fiori, ossia le parti delicate delle piante, nei decotti vengono adoperate soltanto le parti più consistenti come le radici o le cortecce. Con lo zenzero si possono preparare dei decotti dalle molteplici virtù benefiche per il nostro organismo a patto che si tengano presenti eventuali controindicazioni. È sufficiente seguire le stesse regole valide per la preparazione dei decotti in generale. Bisogna sminuzzare lo zenzero, metterlo in un recipiente di cottura aggiungendo dell’acqua fredda, quindi portare il tutto a bollore, a fuoco non troppo alto, e mantenere in ebollizione per un intervallo di tempo che va dai cinque ai quindici minuti. Una volta spento, si lascia intiepidire e si filtra infine con un colino. La bevanda così ottenuta, dal caratteristico sapore leggermente piccante, va sorseggiata se possibile ancora calda così da utilizzare al massimo le proprietà dello zenzero.
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Utilizzato fin dai tempi antichi, lo zenzero presenta molteplici proprietà che sono state confermate da numerosi studi scientifici anche recenti. Gli effetti benefici sulle difficoltà digestive, dalla cattiva digestione ai gonfiori addominali, sembrerebbero derivare dal fatto che questa pianta ha la capacità di accelerare lo svuotamento dello stomaco al termine dei pasti. Il suo consumo risulta particolarmente efficace in caso di nausea e vomito, legati a gravidanze o causati da mal d’auto o da difficoltà a digerire. Alcuni studi dimostrerebbero anche un effetto riduttivo sul colesterolo. In una ricerca condotta nel 2008 il gruppo che aveva assunto un grammo di zenzero tre volte a settimana per un mese e mezzo aveva registrato una diminuzione del tasso di colesterolo rispetto al gruppo di controllo a cui era stato somministrato il placebo.
Come tutte le piante officinali anche lo zenzero presenta delle controindicazioni che vanno tenute in considerazione. In presenza di calcoli biliari è preferibile chiedere prima il parere del proprio medico. Sebbene il suo utilizzo sia raccomandato contro le nausee legate alla gravidanza, alcuni studi recenti ne sconsiglierebbero l’uso e ne limiterebbero il consumo a non più di dieci grammi di radice fresca al giorno. Va tenuto presente che nel caso in cui si adopera lo zenzero in polvere, tale dose va ridotta a due grammi al giorno. Inoltre lo zenzero potrebbe causare bruciori di stomaco nei soggetti predisposti. Sarebbe preferibile evitarne l’uso anche nel caso di assunzione di farmaci coagulanti, come ad esempio la warfarina o il più diffuso acido acetilsalicilico (l’aspirina) che è presente in numerosi medicinali antipiretici in qualità di principio attivo. Le sostanze contenute nello zenzero potrebbero infatti aumentare l’effetto antitrombotico.
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