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La qualità produttiva del frumento è strettamente legata alle concimazioni, ovvero agli elementi nutritivi che vengono somministrati e che sono indispensabili per la crescita del cereale. La concimazione è una pratica culturale che riveste una fondamentale importanza nella coltivazione delle piante. E’ una fase delicata del loro ciclo vitale soprattutto se, la pianta, subisce degli effetti negativi su di essa che dipendono da condizioni climatiche o dalle cattive condizioni del terreno utilizzato per le coltivazioni. Delle accurate ed ottime concimazioni garantiscono una buona resa produttiva sia qualitativamente che quantitativamente parlando. Gli elementi indispensabile nella coltivazione del frumento sono l’azoto, il fosforo ed il potassio, in alcuni casi anche lo zolfo. L’azoto è l’elemento per eccellenza che riveste il ruolo più importante per la qualità del frumento. Un buon produttore dovrebbe sapere queste cose e dovrebbe essere a conoscenza delle quantità di elementi nutritivi da apportare. I quantitativi dipendono da alcuni fattori, ovvero il tipo di terreno, la fertilità, i fattori climatici, gli interventi previsti e altre caratteristiche. La regola principale che garantisce un’ottima produzione di frumento è quella di fornire azoto, fosforo e, quando occorre, potassio in fase di preparazione del terreno o durante la semina.
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Il frumento ha bisogno di una giusta concimazione a base di azoto sia nella fase di pre – semina e sia nella fase di raccolta.Concimare il frumento con fertilizzanti a base di azoto non è per niente una cosa facile dal momento in cui non è semplice stabilire la quantità di azoto che va somministrata al terreno e alla pianta. Le quantità da somministrare dipendono dal tipo di terreno utilizzato per le coltivazioni e dalle condizioni climatiche in cui ci si trova a crescere la pianta. La quantità di azoto ideale da somministrare alla pianta varia anche in base alla piovosità di quella zona. Infatti, nelle zone piovose, la maggior parte dell’azoto viene dilavato e quindi non è più assorbibile dalle radici della pianta. Per evitare queste problematiche, i ricercatori e gli esperti, hanno “creato” un concime con un inibitore della nitrificazione. Ciò permette di stabilizzare la molecola di azoto garantendo il rilascio alla pianta prima che avvenga qualsiasi tipo di reazione chimica che favorisce la formazione di nitrati. Attraverso questo procedimento, le perdite di concimi azotati, risultano sempre più ridotte.
I concimi da utilizzare sono i fertilizzanti nitrici, organici, ammoniacali e nitroammoniacali a lento rilascio o a rilascio controllato. I concimi nitrici sono quelli che subiscono perdite maggiori, quelli organici non sono sempre disponibili e sono quelli che durano di più, quelli ammoniacali sono simili a quelli organici, quelli nitro ammoniacali sono quelli che perdono immediatamente parte dell’azoto. I fertilizzanti a rilascio lento o a rilascio controllato sono quelli che vengono diluiti nell’acqua e vengono rilasciati in modo molto più lento rispetto a quelli di azoto nitrico. La concimazione del frumento avviene secondo tre fasi: dalla semina alla levata, dalla levata alla fioritura e dalla fioritura alla raccolta. Nella prima fase, la pianta, assorbe poche sostanze nutritive compreso l’azoto. Va effettuata tra il periodo autunnale ed il periodo invernale e va apportata una quantità minore di azoto. Fertilizzanti a base di azoto vanno somministrati anche nel periodo di pre – semina ma in quantità limitatissime. In caso di pioggia la concimazione da effettuare è ben diversa, vanno somministrati per metà concimi ammoniacali e per l’altra metà dei concimi nitrici. I fertilizzanti nitrici devono essere somministrati dopo circa un mesetto dal periodo di levata.
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