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Le operazioni principali di potatura che vengono effettuate ogni anno sugli esemplari di glicine sono sostanzialmente due: la più decisa sarà la potatura estiva, quando la pianta si trova nel pieno del suo ciclo vegetativo e tende a svilupparsi in modo deciso. In inverno, la potatura avrà invece scopo contenitivo e servirà anche a selezionare i rami dai quali vogliamo che prosegua lo sviluppo della pianta. La potatura estiva si effettua accorciando i rami dell'anno precedente, lasciandoli lunghi circa un metro: questi saranno i rami che l'anno successivo daranno origine alle gemme dopo aver lignificato. In questo modo si andrà ad intervenire sulla forma del glicine, eliminando i rami troppo lunghi ed impedendo a quelli più giovani di svilupparsi in modo irregolare. Questa selezione, fatta di anno in anno, permetterà di tenere sotto controllo la forma assunta dalla pianta. Con la potatura invernale si punta invece a rinvigorire la pianta: si interviene solamente quando il glicine ha perso le foglie, quindi in inverno inoltrato, e si tagliano i rami più giovani lasciando solamente quattro o cinque gemme che in seguito si svilupperanno. La potatura invernale è anche il momento adatto per eliminare i rami più secchi, vecchi e improduttivi che sottraggono nutrimento alla pianta senza essere utile per il suo effettivo sviluppo.
La potatura, come detto, deve adattarsi anche alle diverse fasi di vita del glicine, nelle quali la pianta avrà necessità differenziate. I primi anni di vita sono quelli che vedono il glicine sottoposto alla crescita più intensa, pertanto sono quelli più importanti dal punto di vista dell'attribuzione ella forma della pianta. Per questo, si parla appunto di potatura di formazione e si deve tenere conto non solo dello spazio a disposizione della pianta ma anche della struttura che si desidera che esso assuma, per poi svilupparsi ulteriormente senza che subisca troppe variazioni. Quando invece il glicine inizia ad invecchiare, la potatura sarà più utile per il contenimento dello sviluppo del verde più che della sua espansione strutturale: in questi casi si interviene eliminando i rami troppo fitti o che crescono troppo ombreggiati, perchè non potrebbero in ogni caso ricevere un'adeguata quantità di luce e di conseguenza costituirebbero un inutile appesantimento per la pianta e una dispersione delle energie necessarie invece ad una crescita sana e robusta, che favorirà anche la naturale difesa contro attacchi fungini o parassitari.
Uno degli elementi di maggiore fascino del glicine è la sua incredibile versatilità dal punto di vista strutturale: essendo una pianta rampicante può assumere le più diverse forme e decorare qualsiasi spazio. Il glicine necessita quindi, per crescere, di un tutore sul quale svilupparsi: di frequente viene sfruttato per decorare pergole, terrazze, porticati, creando un tetto fiorito di grande romanticismo. Il glicine non deve necessariamente, però, essere utilizzato in modo tale da crescere imponente: esso può anche essere più contenuto e coltivato in modo tale da crescere intorno a colonne o perfino a terra, come cespuglio al quale attribuire la forma più gradita: in questi casi le potature dovranno essere più decise per dare vita a palmette o cespugli. Per il glicine a cespuglio, però, occorre ricordare di posizionare la pianta sufficientemente distante da tutte le altre: in caso contrario si rischia che il glicine riesca a raggiungere e ad arrampicarsi su di esse. Una delle coltivazioni di maggiore fascino è quella con un altro albero come tutore: se la fioritura sarà contemporanea, una volta che il glicine sarà cresciuto abbastanza e i rami delle due piante saranno intrecciate tra loro si assisterà ad una splendida fioritura bicolore. Nel caso del glicine, infatti, la pianta ospite non subisce particolari danni o indebolimento nonostante la presenza del glicine, soprattutto nel caso in cui si selezioni una pianta ospite con i rami radi, in modo tale che l'intreccio non provochi una scarsa illuminazione per i rami di nessuna delle due specie.
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